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Ilaria Cucchi querela Salvini

18 novembre 2019 | 16.40
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Per le dichiarazioni dell'ex ministro dell'Interno, dopo la sentenza di condanna a 12 anni per due carabinieri nel processo sulla morte del fratello Stefano. Il leader della Lega: "Sono tranquillissimo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Ilaria Cucchi ha deciso di querelare il leader della Lega Matteo Salvini per le sue dichiarazioni dopo la sentenza di condanna a 12 anni per due carabinieri per omicidio preterintenzionale nel processo sulla morte del fratello Stefano. L'ex ministro dell'Interno aveva detto che il caso testimonia che la droga fa male.

''Salvini mi paragona a Casamonica? Ai proiettili che gli hanno mandato?" replica alle parole del leader della Lega Matteo Salvini. "Insiste sul tema droga a commento della sentenza che condanna coloro che hanno pestato Stefano per omicidio preterintenzionale? Anch'io sono contraria alla droga come alle truffe ai danni dello Stato come alla Corruzione come ai rimborsi fasulli a spese dei cittadini normali come me che pagano le tasse e non hanno 80 anni per mettersi in pari. E non amo di diamanti''.

Poco prima era tornata ad attaccare in un post su Facebook "il signor Matteo Salvini"" che "non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi". "Non posso consentirglielo" ribadisce Ilaria pubblicando una foto del fratello Stefano sul tavolo dell'obitorio. Questo era il suo volto quando io e i miei genitori lo vedemmo all'obitorio il 22 ottobre del 2009. Questo era quel che rimaneva di Stefano. Dei suoi diritti. Della sua dignità di essere umano".

"Immagino che questo post verrà oscurato da Facebook perché idoneo a urtare la sensibilità di qualcuno mentre, viceversa, non vengono oscurati tutti i commenti e i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social, dopo la presa di posizione pubblica dell'ex Ministro dell'Interno - aggiunge Ilaria - Lo devo a mio fratello. Lo devo a mia madre che, pur estremamente sofferente, ha trascorso tutta la giornata del 14 novembre scorso in attesa di una sentenza che ci rendesse giustizia. Lo devo a mio padre la cui fiducia nello Stato ha fatto sì che compisse il sacrificio più pesante che si potesse chiedergli: denunciare il proprio figlio, da morto e dopo averlo visto in queste terribili condizioni, per la sostanza stupefacente trovata a casa sua".

Cucchi, Salvini: "Sono tranquillissimo"

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