La Ong: "Malta o Italia le uniche opzioni possibili". Cecilia Strada interviene sulla Ocean Viking: "L'Italia non ha ancora risposto alla richiesta di aiuto. A bordo 213 persone, fateli scendere"
"Hanno passato un'altra notte in alto mare i 365 naufraghi, donne, uomini e molti bambini, salvati a bordo delle navi OceanViking, OpenArms e AitaMari. Serve subito un porto sicuro di sbarco. Malta o Italia sono le uniche opzioni possibili". Lo scrive su Twitter Mediterranea Saving Humans.
Sulla situazione dei migranti in mare interviene anche Cecilia Strada, ex presidente di Emergency: "Pronto, Italia? La OceanViking ha chiesto un porto per le 213 persone a bordo, Malta l'ha negato, l'Italia ancora non ha risposto -scrive sui social-. A bordo ci sono molti bambini e fa freddo. Quando lo diamo un porto sicuro, come prevedono leggi e convenzioni internazionali? #fateliscendere".
C'è anche un bimbo di 4 anni fra i 73 migranti tratti in salvo da Open Arms nei giorni scorsi e ora in attesa di aver assegnato un porto sicuro in cui poter sbarcare. "Ibrahim ha 4 anni e sogna di diventare medico - scrive su Twitter il fondatore di Open Arms Oscar Camps postando una foto del piccolo intento a guardare il mare dal ponte della nave che lo ha tratto in salvo -. Chissà, forse 'domani' diventerà un eminente chirurgo che salva la vita ai nipoti di coloro che oggi gli impediscono di raggiungere un porto sicuro".
Anche Sea Watch, attraverso Twitter lancia un appello per l'assegnazione di un porto sicuro alle tre navi: "Negli ultimi giorni le navi della società civile hanno effettuato 5 soccorsi - scrive l'Ong tedesca - A bordo di OceanViking, AitaMari e OpenArms rimangono ancora 365 persone. Le condizioni meteomarine stanno peggiorando. È necessario che venga assegnato loro un POS, ora".