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ArcelorMittal, produzione fino a 20 dicembre. Avanti con trattativa

27 novembre 2019 | 15.32
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Il giudice civile di Milano Claudio Marangoni ha rinviato l'udienza a quella data

(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

Il giudice civile di Milano Claudio Marangoni ha rinviato al 20 dicembre l'udienza sul ricorso d'urgenza presentato dai commissari straordinari dell'ex Ilva contro ArcelorMittal per chiedere di rispettare il contratto d’affitto. Il giudice ha disposto il rinvio "in funzione della trattativa da svolgersi sulla base delle intese e degli impegni assunti".

Nel procedimento cautelare promosso da Ilva in amministrazione straordinaria oltre ai legali delle parti sono intervenuti in giudizio - come si evidenzia in una nota firmata dal presidente del tribunale Roberto Bichi - anche la procura di Milano, Regione Puglia, Comune di Taranto e Codacons. Presenti all’udienza a porte chiuse anche i tre commissari straordinari Franco Ardito, Antonio Lupo e Alessandro Danovi, e Lucia Morselli presidente del cda e amministratore delegato di ArcelorMittal Italia.

In udienza, le parti hanno trovato un accordo sul rinvio al 20 dicembre per poter attendere i risultati del confronto che si è recentemente aperto tra il governo guidato da Giuseppe Conte e ArcelorMittal sul futuro dell'acciaieria a Taranto. Il ricorso cautelare era stato presentato dopo che il gruppo franco-indiano aveva depositato l'atto di citazione con cui ha dato il via alla causa civile (prima udienza il 6 maggio) per chiedere di venire meno al contratto d'affitto a causa di modifiche delle condizioni. Una mossa d'urgenza non più 'necessaria' dopo che ArcelorMittal ha fatto 'retromarcia' sulla chiusura degli altiforni.

Il 20 dicembre sono tre gli scenari possibili: il giudice deve prendere atto che si è trovato un accordo extragiudiziale, le parti possono invece chiedere un ulteriore rinvio per definire i dettagli di un accordo in via di definizione oppure i commissari e ArcelorMittal potrebbero far presente che non si è trovata una soluzione e dunque procedere per vie legali.

"Un’udienza corta vuol dire che c’è un clima positivo. Ci sono stati degli impegni assunti secondo quanto previsto" ha detto al termine dell'udienza il legale Giorgio De Nova, che rappresenta i commissari straordinari dell’ex Ilva.

"Mi assumo l’impegno a garantire in pendenza di questo giudizio (fino al 20 dicembre data della prossima udienza, ndr) di assicurare il normale funzionamento degli impianti e la continuità produttiva. Questo anche per rispetto nei confronti del governo che si è seduto al tavolo". Queste, a quanto si apprende, le parole pronunciate da Morselli nell’udienza a porte chiuse. Da quanto trapela da fonti qualificate Morselli ha ribadito "che - pur non essendo obbligata - ho ottemperato al precedente invito del giudice civile Claudio Marangoni di non porre in essere iniziative pregiudizievoli per la piena operatività degli impianti" dell’acciaieria di Taranto e ha rimarcato "la propria accettazione alla dichiarazione di Giuseppe Conte di una disponibilità a un dialogo finalizzato alle trattative". Le parti, in accordo con il giudice civile Marangoni, hanno fissato al 20 dicembre la prossima udienza.

"Dopo l'incontro a palazzo Chigi c'è un momento in cui le parti, il governo e l'azienda, si trovano a dover capire se è possibile un percorso comune. Lo slittamento temporalmente e limitato della fase processuale, quindi, era una cosa attesa" ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a margine di un'audizione alla Camera.

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