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Bello Figo denunciato per video scandalo all'Università

12 dicembre 2019 | 11.13
LETTURA: 4 minuti

Filmato girato dal rapper all'interno dell'aula 4 di Economia dell'Università di Pisa

(FOTOGRAMMA)
(FOTOGRAMMA)

Scandalo e polemiche a Pisa dopo la scoperta di un video girato senza permesso dal rapper Bello Figo (all'anagrafe Paul Yeboah, 27 anni) all'interno dell'aula 4 della Facoltà di Economia dell'Università di Pisa. Il video - che è online dal 6 dicembre su YouTube (con oltre 160mila visualizzazioni) - promuove una canzone il cui titolo è "Tr...o a facoltà", condito di parole sboccate e immagini eccessive; un video che ha indignato il mondo accademico e la città. E che, come primo effetto, ha fatto scattare le denunce.

"L'Università di Pisa si tutelerà in tutte le sedi perché il video è stato girato senza alcuna autorizzazione - spiega il rettore Paolo Mancarella a 'La Nazione' - e soprattutto perché c'è stato anche un uso improprio degli spazi universitari". Indignato, proprio come i suoi studenti, rincara la dose il direttore del Dipartimento di Economia e management dell'Ateneo pisano, Silvio Bianchi Martini: "Trovo la situazione inaccettabile e come uomo mi ritengo assolutamente indignato" ha detto a 'La Nazione'.

A sconcertare è anche la facilità con cui il rapper e la troupe sono entrati e hanno girato il video nella sede universitaria. Sarà l'indagine interna sulla vicenda che, oltre al cantante, ha visto protagoniste anche cinque instagramers livornesi in versione modelle-attrici.

"Purtroppo gli ingressi sono più di uno e il personale non basta - ammette Bianchi Martini -. Inoltre non possiamo chiuderli con i cancelli perché, in caso di incendio, chi fosse dentro l'ateneo non potrebbe uscire. Al massimo possiamo serrare le sbarre, ma quelle possono fermare al più dei mezzi, non persone che si spostano a piedi".

Sui social il dibattito è acceso e sono tanti gli universitari pisani a dirsi indignati per la 'profanazione' delle aule di uno degli atenei più importanti e antichi di Italia. La canzone incriminata, in realtà, era uscita a gennaio del 2019 e il video di accompagnamento, in quel caso, era composto da fotogrammi nei quali il rapper si faceva ritrarre in pose esplicite con le ragazze.

A novembre, invece, Bello Figo, assieme alle modelle e a un regista livornese, avrebbe scelto come location per il video la Facoltà di Economia dentro la quale sono state girate le scene poi montate e diffuse su Internet.

"Il rapper Bello Figo profana le aule dell'Università di Pisa. Vergogna!" ha commentato la pisana Susanna Ceccardi, parlamentare europeo della Lega, che ha definito il video, con testi e immagini volgari, "un'offesa senza precedenti per l'Ateneo e la comunità cittadina".

"È agghiacciante - ha aggiunto Ceccardi - che un video musicale dai contenuti ben sopra le righe, senza censure, che parla esplicitamente di sesso e che veicola messaggi poco educativi, sia stato girato in un’aula della Facoltà di Economia dell’Università di Pisa ed è una cosa vergognosa che sia stato permesso al cantante di filmare indisturbato in facoltà, attorniato da modelle vestite in abiti succinti".

"Auspichiamo - ha continuato Ceccardi - che venga intrapresa un'azione legale forte e risoluta da parte dell’Università. Non siamo bacchettoni ma c’è un limite a tutto. Ed è stato superato". Sulla vicenda sempre la Lega ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca.

Sulla vicenda è intervenuta anche la responsabile della Lega Toscana per le politiche femminili, Elena Vizzotto. "Non solo Bello Figo offende l'Università di Pisa, ma anche tutte le donne, ogni giorno vittime di violenze e soprusi - ha detto -. Auspico che l’Ateneo faccia davvero chiarezza su chi abbia permesso che venisse girato quel video, un coacervo di volgarità e nulla cosmico da lasciare basiti, dato che è improbabile che nessuno si sia accorto del personaggio in questione e delle riprese".

"Mi chiedo - ha dichiarato Vizzotto - se davvero quelle canzoni siano il messaggio che vogliamo far passare ai giovani: le volgarità espresse in pochi minuti e l’idea di donna come 'gioco facile' del suddetto personaggio credo siano ben distanti da qualsiasi forma di educazione che vorremmo per i nostri figli e nipoti. Video di questo tenore, gettati in pasto ad un pubblico di adolescenti, incitano a perseguire comportamenti poco edificanti. Inutile combattere ogni giorno contro la violenza di genere quando modelli come quello proposto da Bello Figo non solo sono avvallati da un certo tipo di industria musicale ma, addirittura, non subiscono nessuna censura da parte dei media. Nella piena libertà di espressione di tutti, esistono dei limiti che non dovrebbero essere oltrepassati. Mi auguro tutto il mondo politico e sociale in modo unanime condanni questo obbrobrio".

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