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Marione si difende: "Montagna di fango su di me"

16 dicembre 2019 | 17.59
LETTURA: 2 minuti

Il post del vignettista Mario Improta, revocato dall'incarico dalla sindaca Raggi dopo le polemiche per la vignetta sulla Brexit, in cui equiparava l'Unione europea ad Auschwitz

(Mario Improta /Facebook)
(Mario Improta /Facebook)

''Ho sentito il sindaco Virginia Raggi e per non crearle ulteriori disagi ho deciso di fare un passo indietro e non collaborerò più con il Comune di Roma. Ringrazio le splendide persone con cui ho lavorato gratuitamente in questi mesi ed il sindaco per l’opportunità datami''. Così in un post su Facebook il vignettista Mario Improta, alias Marione, revocato dall'incarico dalla sindaca Raggi dopo le polemiche per la vignetta sulla Brexit, in cui equiparava l'Unione europea ad Auschwitz.

Via Twitter, però, Marione va all'attacco. ''La patetica e strumentale montagna di fango - twitta - che sto subendo per aver osato equiparare la Unione Europea ad un campo di sterminio è la cifra dello schifo del pensiero unico, del politicamente corretto, messo in atto da una banda di criminali che ha devastato l’economia''.

Solo questa mattina su Facebook Marione difendeva la vignetta, dicendo di non capire le polemiche. ''Per quanto mi riguarda l’Unione Europea è un qualcosa di orrendo - si legge in un post - Non c’è nulla di più orrendo di un campo di concentramento. Ergo non comprendo in che modo avrei insultato milioni di persone. Salvo che quei milioni di persone non abbiano le rane urlatrici nel cervello''. In sintesi, si chiede Mario Improta, ''sarei antisemita perché considero Auschwitz una fogna? Ma siete seri o vi hanno costruito imbecilli apposta?''.

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