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Uno Bianca, la vedova Zecchi: "Savi deve restare in carcere"

04 gennaio 2020 | 19.55
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"Abbiamo paura di incontrarli per strada"

L'omicidio di Primo Zecchi (Fotogramma/Ipa)
L'omicidio di Primo Zecchi (Fotogramma/Ipa)

"Roberto Savi era il capo della banda della Uno bianca ed è giusto che rimanga in carcere". Così Rosanna Zecchi, presidentessa dell'associazione dei familiari delle vittime della Uno bianca, dinnanzi alla possibilità che Roberto Savi abbia presentato istanza di grazia al presidente della Repubblica, chiedendo di commutare l'ergastolo in una pena temporanea. Una seconda richiesta che risalirebbe al 2017, successiva quindi a quella presentata nel 2005 e poi ritirata nove mesi dopo a causa delle polemiche scoppiate.

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"Pensiamo ai feriti, che hanno testimoniato davanti a lui, a noi familiari che in prima linea abbiamo chiesto giustizia per i nostri cari uccisi – racconta Zecchi all'AdnKronos, nel giorno della commemorazione del 29esimo anniversario dell'eccidio del Pilastro – abbiamo paura, un giorno, di incontrare uno di loro per strada. La nostra vita è stata distrutta 29 anni fa, e oggi non ci sentiamo sicuri".

"Abbiamo ben presente quello che è successo – sottolinea -, ci hanno causato un dolore tale che non possiamo dimenticare. Se la grazia dovesse essere concessa dovremo prenderne atto, ma non possiamo crederlo".

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