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Truffe alle assicurazioni, blitz della polizia stradale

08 gennaio 2020 | 07.21
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Operazione tra le province di Napoli e Avellino. Dieci le ordinanze di custodia cautelare, 14 le denunce

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Ottenere risarcimenti con falsi incidenti stradali. E' quanto avevano architettato i membri dell’organizzazione criminale sgominata queta mattina da un'operazione della Polizia Stradale di Roma, coadiuvata sul territorio dalla Polizia Stradale di Napoli, tra le province di Napoli e Avellino. Dieci le ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa alle assicurazioni e connessi reati contro la fede pubblica e la pubblica amministrazione. Inoltre, sono state denunciate in stato di libertà altre 14 persone.

Le indagini sono state coordinate dalla procura di Roma e in particolare dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e dal sostituto procuratore Pierluigi Cipolla. Sono stati i troppi incidenti stradali e le tante similitudini tra i sinistri a destare il sospetto delle compagnie assicurative, che costrette a erogare numerosi risarcimenti, hanno deciso di sporgere denuncia. Parte proprio dalle denunce, presentate dalle compagnie di assicurazione e dal Fondo di garanzia per le vittime della strada, l’indagine sviluppata, in prima battuta, dalla procura di Napoli e successivamente dalla procura di Roma, alla quale il fascicolo è stato trasferito per competenza, in quanto coinvolto un Giudice di Pace di Sant’Anastasia (Napoli).

Quello che è emerso, dopo circa due anni di indagini, eseguite dai poliziotti del compartimento Polizia stradale per il Lazio e l’Umbria, è stato un vero e proprio ‘sistema’, volto a trarre ingenti profitti da incidenti stradali mai avvenuti, costruiti ‘ad arte’ da una vera e propria organizzazione a delinquere specializzata e ramificata nel territorio campano, che agiva in modo seriale.

Il protagonista principale era un esperto avvocato del Foro di Avellino che, insieme ad alcuni colleghi, si adoperava per inventare l’ennesimo incidente, costruendo la dinamica e il fascicolo del sinistro, curando i dettagli in ogni singola fase.

In pratica i sinistri stradali, mai avvenuti, venivano opportunamente rappresentati come ‘incidenti con fuga’, dove l’ipotetico responsabile era sempre irreperibile. Un meccanismo che agevolava il raggiungimento dell’ingiusto profitto.

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