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Strage Bologna, madre bimba ferita: "Sentenza rende giustizia a familiari vittime"

09 gennaio 2020 | 18.01
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(FOTOGRAMMA)
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"Questa sentenza non riporta in vita i nostri 85 morti e gli oltre 200 feriti, ma diciamo che è una sentenza che rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto costanza di insistere su questi processi". Lo afferma Anna Pizzirani, madre di una bambina che fu ferita nell’esplosione e oggi vice presidente dell’Associazione familiari vittime della strage, in merito alla condanna all’ergastolo dell’ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980.

Quanto all'idea che condannare una persona a quasi 40 anni dai fatti possa essere inumano, Pizzirani osserva: "Non è inumano, hanno condannato anche certi responsabili della Shoah dopo 70 anni, non vedo perché debba essere inumano. E se le carte processuali, lette, rilette e esaminate da questa corte hanno stabilito così, questa è la sentenza corretta".

"Abbiamo sempre pensato - prosegue - che gli esecutori non fossero solo Valerio Fioravanti, Francesco Mambro e Luigi Ciavardini", anche se in questi anni "qualcuno è stato assolto, stranamente, anche se era rimasto ferito, e qualcun altro è 'svicolato'".

"Dobbiamo dare atto alla digitalizzazione degli atti processuali, anche del processo di Brescia, che in base a quello si sono incastrati certi fatti che hanno portato alla richiesta di questo processo - aggiunge -. E questo processo, con la digitalizzazione, che è molto importante, ha dato questo risultato. Cioè, quello che non era stato sviscerato nei processi precedenti è saltato fuori, merito grande della digitalizzazione".

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