"Tutte le nostre richieste quando eravamo andati a Bruxelles sono rimaste lettera morta. Bruxelles ha assunto anche un certo impegno che è andato del tutto disperso". Sono le parole di Claudio Regeni, padre di Giulio Regeni, ospite con la moglie Paola nel salotto di Che tempo che fa a circa 4 anni dalla morte del figlio, ucciso in Egitto.
"Non abbiamo ricevuto nessuna risposta al mio appello alla richiesta di fatti e informazioni, né ci è stato restituito alcun indumento di Giulio", dice Claudio Regeni. "Ci sono 80/100 piazze italiane che partecipano con fiaccolate, ci sono vicini e chiedono con noi verità e giustizia", dice Paola Regeni. "La parola giusta è fuffa. Noi siamo 4 anni che chiediamo verità e giustizia per Giulio".
I genitori del ricercatore leggono un passaggio della lettera indirizzata al presidente egiziano al-Sisi: "Siamo in molti a chiedere verità e giustizia. Non possiamo più accontentarci delle sue condoglianze, né delle sue promesse mancate. Giulio, lei lo sa, era un portatore di pace. Giulio amava il popolo egiziano. Ha imparato la lingua e ha cercato di vivere come un egiziano. Invece è morto come purtroppo muoiono tanti egiziani."