Stanze allestite in un reparto del Policlinico militare di Roma per rendere il più accogliente possibile il periodo di ‘isolamento’ non solo ai sei uomini e donne, rimpatriati oggi dalla Cina per l’emergenza coronavirus, ma anche ai due neonati che fanno parte del gruppo. I più piccoli degli otto rimpatriati sono, infatti, due bimbi nati nel 2019.
Nelle stanze che accolgono i piccoli e le loro famiglie è stato messo anche un lettino, con la biancheria da neonato: sul tavolino tutto l’occorrente utile incluso lo sterilizzatore per biberon. Gli otto italiani trascorreranno al Celio 14 giorni di ‘sorveglianza sanitaria’ e ‘osservazione clinica’ a cura di medici ed infermieri dell’Esercito sulla base dello stesso protocollo già in atto per gli altri 56 connazionali che lunedì scorso, dopo l’arrivo a Pratica di Mare, furono trasferiti alla cittadella militare della Cecchignola.
Non si tratta di una vera e propria quarantena, ma di quattordici giorni durante i quali i nostri connazionali saranno sottoposti a stretti controlli sanitari. Dovranno indossare anche mascherine e guanti per evitare rischi. Al verificarsi di eventuali sintomi scatterà poi una procedura con il coinvolgimento dei medici dello Spallanzani ed eventuali misure di isolamento.