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Coronavirus, Castiglione D'Adda blindata

21 febbraio 2020 | 15.47
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Foto Adnkronos
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dall'inviata Attilia Brocca

C'è qualcuno che ostenta calma, "credo si stia facendo molto allarmismo", dice un giovane che sta portando a passeggio il cane, ma se non proprio paura, certo è timore quello che più si respira a Castiglione D'Adda, comune del lodigiano con poco più di 4.500 abitanti e una cinquantina di esercizi commerciali, paese d'origine del 38enne residente a Codogno e primo caso di trasmissione locale di infezione da virus in Italia. Al momento sono tre i casi positivi al virus e l'ordinanza del sindaco ha disposto almeno fino a domenica la chiusura di scuole, negozi, uffici pubblici, e il divieto di ogni attività aggregativa, messe incluse, incontri sportivi. "Abbiamo paura perché non siamo preparati a questa emergenza, anche le messe non vengono celebrate per via del coronavirus" confida una signora dopo aver letto il cartello su una chiesa che annuncia la sospensione delle funzioni religiose. "Mio figlio da qualche giorno è a casa con la tonsillite e ora è preoccupato - prosegue - ha già contattato il 112 per avere istruzioni su cosa fare".

"Non è che non abbiamo paura, ma dobbiamo vivere", aggiunge una coppia che sta facendo la spesa dal fruttivendolo mentre c'è chi, anche tra i commercianti, si è già attrezzato e sta dietro il banco con tanto di mascherina recuperata chissà dove dato che in farmacia da qualche giorno sono sprovvisti. "Cosa dobbiamo fare?", si chiede, invece, una commerciante che ha un negozio qualche vetrina più in là. "Siamo qui, speriamo...intanto - aggiunge allargando le braccia - in giro non c'è quasi nessuno".

La filiale della banca del paese è chiusa "come da disposizione sede centrale", così la posta e pure il benzinaio all'ingresso del paese. In strada, per il paese si vedono poche persone e quelli che si spostano lo fanno per lo più in bicicletta o in auto. Fanno eccezione tre ragazzi , tutti i tre con mascherina sul viso che alzano e abbassano. "Preoccupati?" "Un po' rispondono" e uno di loro aggiunge "non solo per me ma anche per mio fratello: lavora in una fabbrica in un comune vicino e da stamattina si trova lì perché sono in corso i controlli".

Intanto nel buio della sera, mentre il vice sindaco passa negozio per negozio a sollecitare la chiusura, si vedono le luci di un'ambulanza davanti a una casa: è venuta a prendere una giovane che ha la febbre. Ora per lei scattano gli accertamenti in ospedale.

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