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Coronavirus, scuole chiuse nelle Marche. Ma il governo si oppone

25 febbraio 2020 | 20.16
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Il governatore Ceriscioli dispone la chiusura fino al 4 marzo, ma l'ordinanza sarà impugnata. Intanto nella Regione primo caso sospetto di contagio

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Scuole chiuse da domani fino al 4 marzo. L'accelerazione delle Marche, decisa dal governatore Luca Ceriscioli con un'ordinanza ad hoc, fa scoppiare una nuova grana tra governo e regioni, all'indomani dello scontro con la Lombardia.

Il governo infatti procederà a impugnare attraverso l’Avvocatura generale dello Stato l’ordinanza della Regione Marche. Lo annunciano i ministri degli Affari regionali, Francesco Boccia, dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, spiegando che "con la sua decisione unilaterale il governatore Luca Ceriscioli si sfila dall’accordo che era stato raggiunto solo poche ore prima nel corso dell’incontro tra governo e Regioni tenutosi alla Protezione Civile e viene meno all’impegno preso con tutti gli altri governatori che invece si stanno attenendo alle disposizioni concordate".

"L’accordo raggiunto questa mattina -ricordano i tre ministri- prevede infatti di uniformare le azioni di contrasto alla diffusione del coronavirus in tutti i territori definiti no cluster, ovvero non direttamente interessati dai focolai. In particolare, non prevede per questi territori, incluse quindi le Marche, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università. L’impianto dell’accordo, da cui prende vita l’ordinanza attesa nelle prossime ore, è stato condiviso anche dalla Conferenza delle Regioni".

"Con la sua decisione, Ceriscioli -che peraltro nel corso della riunione di questa mattina non ha mai messo in discussione l’impianto dell’ordinanza- si sottrae a quel coordinamento e a quella condivisione fin qui proficuamente portati avanti dal governo insieme a tutte le Regioni e agli Enti locali nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani".

"La sua decisione, peraltro, non trova riscontro in nessuna disposizione sin qui prevista dalle competenti autorità scientifiche che supportano l’azione del governo nella gestione di questa emergenza. Appare semmai -concludono i tre ministri- del tutto sproporzionata, contraddicendo il principio di proporzionalità delle misure fin qui adottato dal governo".

"Non è una scelta politica ma suffragata dai tecnici della Regione", ha detto Ceriscioli, intervistato a Skytg24. "L'ultimo contatto con il governo -ha aggiunto- l'ho avuto con il ministro Boccia che mi ha annunciato che il governo impugnerà l'ordinanza. Io gli ho risposto che non farò un passo indietro".

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