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Medico di Casalpusterlengo in quarantena: "Noi carne da cannone"

26 febbraio 2020 | 17.14
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Il dottor Polini: "Nessuno si è preoccupato di tutelare la prima filiera dell'emergenza"

Medico di Casalpusterlengo in quarantena:

di Silvia Mancinelli

"Mercoledì, 7 giorni fa, ho visitato un mio paziente trovato poi positivo, un ragazzo che ha frequentato il 38enne di Castiglione d'Adda, il paziente uno. E' stato da me in ambulatorio e venerdì, su mio consiglio, ha chiamato il numero unico per le emergenze ed è stato trovato positivo al Coronavirus. Il giorno successivo sono stato contattato dal servizio vaccinazione della Ats, l'agenzia territoriale salute, e messo in quarantena per 14 giorni dalla visita, quindi fino a mercoledì 4 marzo". Lo racconta all'Adnkronos Michele Polini, medico di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi.

"Nell'ambulatorio dove lavoro, ora chiuso, siamo tre dottori di medicina generale, la mia collega è stata messa in quarantena il giorno prima di me, era il medico curante della seconda vittima, l'anziana trovata morta in casa; io, condividendo con lei l'ambulatorio e avendo visitato l'amico del paziente uno, sono stato messo in quarantena subito dopo. E' rimasta la nostra collega che da sola deve farsi carico di tutti i 4500 pazienti. L'organizzazione di gestione dell'emergenza non è stata il massimo - continua Polini - fino a venerdì scorso la prevenzione e la cura alle persone che andavano più tutelate erano scarse. Abbiamo scoperto che dobbiamo arrangiarci come meglio possiamo. Se mettono in quarantena la terza collega si ferma il paese".

"Noi medici abbiamo saputo solo domenica scorsa, tre giorni fa, che era in distribuzione l'altro ieri presso l'ordine dei medici a Lodi il kit mascherine. Lunedì sera avremmo dovuto prendere la macchina e andare a prenderle. L'unico segnale che abbiamo avuto - conclude - è stato a fine gennaio: una mail che diceva che in caso di paziente con tosse che viene in ambulatorio avremmo dovuto contattare il numero in emergenza. Ma tra raffreddore e influenza è da dicembre che tutti i giorni 40/50 pazienti ci tossiscono in faccia. Si parla giustamente degli eroi dello Spallanzani e del Sacco, ma i poveri imbecilli dei medici generali non li ha mai nominati nessuno, nessuno si è preoccupato della prima filiera di questa emergenza, siamo carne da cannone. Sono a casa agli arresti domiciliari e, finché posso, non mi resta che gestire la mia clientela per telefono".

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