In Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il premier Conte: "Domani nuovo decreto"
Verso la conferma delle misure più stringenti per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, mentre si sta ragionando di un'uscita graduale per le province confinanti con le tre regioni più colpite. È quanto apprende l’Adnkronos, mentre è in corso la riunione con il premier Giuseppe Conte, i ministri e i presidenti di regione sull’emergenza coronavirus. Le altre regioni, si spiega, dovrebbero tornare alla normalità.
A confermare che in Veneto le scuole resteranno chiuse fino all'8 marzo è stato il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo la riunione alla Protezione Civile. "Sarà un decreto Dpcm con intesa, siamo nella direzione di una proposta che il governo fa con la consulenza dell'Iss, l'emergenza c'è, senza drammatizzare. Ci troviamo con la sospensione delle scuole, dall'altra tutta una serie di contenimento musei, cinema , grandi eventi fino all'8 marzo". "L'attività delle scuole rimane sospesa per un'altra settimana, e quindi il personale entrerà, ma non ci saranno gli studenti. Nella discussione di oggi, durata ore, la grande preoccupazione dei clinici e degli esperti di contagi va proprio verso le scuole e i luoghi di culto. Noi chiesto che per questi ultimi si dia un respiro e si possa concedere, con tutte le preoccupazioni del caso, che si aprano".
"E' in corso la videoconferenza delle Regioni con il presidente del Consiglio. Sulla base del parere del Comitato tecnico scientifico nazionale, resta confermata la chiusura dei nidi, dell'attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna" scrive in un post sul suo profilo Facebook Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna.
Notizia anticipata con un post anche dal governatore della Lombardia Attilio Fontana: "Sono in riunione con il premier Conte e i presidenti delle Regioni. Per ora l'unica notizia che posso anticipare, soprattutto nel rispetto delle famiglie, è che anche la prossima settimana l'attività didattica delle scuole e degli asili resta sospesa. Vi aggiornerò non appena avremo altre notizie certe".
Intanto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore Riccardo Riccardi comunicano che "da lunedì in Friuli Venezia Giulia non saranno più in vigore le misure restrittive maggiormente stringenti finora adottate per l'emergenza coronavirus". "Il governo infatti, nel provvedimento che verrà emanato nelle prossime ore, ha deciso di inserire la regione tra quelle non sottoposte alle limitazioni più severe (previste invece per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna)", concludono.