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Coronavirus, Papa: "Ingabbiato in Biblioteca ma è per prevenzione'

08 marzo 2020 | 12.48
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L'Angelus tramesso in streaming dalla Biblioteca apostolica. Bergoglio: "Io vi vedo e vi sono vicino". Poi si affaccia dalla finestra del Palazzo Apostolico e benedice i fedeli. In streaming anche le messe quotidiane a Santa Marta

(Afp)
(Afp)

"E' un po' strana questa preghiera dell'Angelus oggi, col Papa ingabbiato nella Biblioteca ma io vi vedo e vi sono vicino". Il Pontefice, in collegamento via streaming dalla Biblioteca Apostolica, esordisce così prima dell'Angelus trasmesso in video per evitare il rischio di contagio da Covid-19. Bergoglio ringrazia "il gruppo che si manifesta e lotta per i dimenticati di Idlib, grazie", dice Francesco. "Questo modo di pregare oggi l'Angelus - spiega il Pontefice ai fedeli - lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, per evitare affollamento di gente che può favorire la trasmissione del virus".

Il Papa compare in piedi davanti a un leggio, nella Biblioteca Apostolica dove solitamente incontra leader e capi di Stato. Appare essersi ripreso dalla lieve indisposizione che lo ha costretto a rinunciare ad alcuni appuntamenti ufficiali nei giorni scorsi e ad andare ad Ariccia con la Curia romana per gli Esercizi spirituali per tenersi riguardato.

All'Angelus Francesco lancia un nuovo appello per la Siria. In una piazza San Pietro davvero insolita e semi-deserta, tra i gruppetti di fedeli radunati per assistere all'Angelus trasmesso nei maxi schermi c'è anche un gruppo con uno striscione dedicato ai 'dimenticati di Idlib'. "Saluto le associazioni e i gruppi che si impegnano in solidarietà con il popolo siriano e specialmente con gli abitanti del nord-ovest della Siria, costretti a fuggire dai recenti sviluppi della guerra. Rinnovo la mia grande apprensione per la situazione disumana di queste persone inermi, tra cui tanti bambini, che stanno rischiando la vita. Non si deve distogliere lo sguardo di fronte a questa crisi umanitaria, ma darle priorità rispetto ad ogni altro interesse", il nuovo monito di Bergoglio.

Il Papa, al termine della preghiera dell'Angelus, rivolge poi il suo pensiero ai malati di coronavirus e a quanti se ne stanno occupando nell'emergenza: "Sono vicino con la preghiera alle persone che soffrono per l’attuale epidemia di coronavirus e a tutti coloro che se ne prendono cura. Li ho ricordati molto in questi giorni di ritiro. Mi unisco ai miei fratelli Vescovi nell’incoraggiare i fedeli a vivere questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità. Il tempo di Quaresima ci aiuti a dare un senso evangelico anche a questo momento di prova". Quindi il Pontefice, a sorpresa, annuncia: "Mi affaccerò per vedervi in tempo reale". E dopo pochi minuti, Bergoglio si affaccia dalla finestra del Palazzo Apostolico e benedice i fedeli in piazza San Pietro.

MESSE DEL PAPA A SANTA MARTA TRASMESSE IN STREAMING - Intanto la Sala stampa del Vaticano fa sapere che anche le messe quotidiane che il Papa celebrerà a Santa Marta senza fedeli a causa dell'emergenza coronavirus saranno trasmesse in streaming. "In relazione alla particolare situazione dovuta al rischio di diffusione del Covid-19, il Santo Padre - spiega la nota - ha disposto che le messe da lui celebrate in forma privata a Santa Marta nei prossimi giorni siano trasmesse in diretta, anche tramite il player di Vatican News, e distribuite da Vatican Media ai media collegati e a quelli che ne facciano richiesta, per consentire a chi lo vorrà di seguire le celebrazioni in unione di preghiera al Vescovo di Roma".

CINQUE IN ISOLAMENTO - Il Vaticano ricorda che "ad oggi è stato confermato un unico caso di positività al Covid-19 di un soggetto esterno che si era recato negli ambulatori della Direzione di Sanità ed Igiene per una visita medica pre-assunzionale". La Sala stampa della Santa Sede fa sapere inoltre che "le 5 persone che avevano avuto un contatto ravvicinato con questo sono in quarantena precauzionale".

NUOVA STRETTA IN VATICANO - L'emergenza coronavirus ha portato la Segreteria di Stato del Vaticano ad effettuare una ulteriore stretta sulle norme. In particolare, in una nota a firma del sostituto Edgar Pena Parra, si chiede di "evitare il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario, di volontariato e di personale esternalizzato, salvo i casi in cui occorra garantire i servizi essenziali". Si chiede inoltre di "sospendere le procedure di assunzione di nuovo personale, salvo i casi in cui sussistano necessità inderogabili". Nelle linee guida si chiede inoltre di fare usufruire ed accordare ai lavoratori i giorni di ferie residue entro il 31 marzo. Di concedere "ove possibile permessi di recupero delle ore lavorate in eccedenza; di favorire la flessibilità oraria e la turnazione che consentano a tutti i genitori una maggiore presenza in famiglia". Laddove è possibile si chiede di "delocalizzare" il lavoro. Richiesta poi l'estensione per i dipendenti che hanno figli fino a 14 anni la concessione di permessi parentali in occasione della temporanea chiusura delle scuole. "Considerato il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia - scrive Pena Parra - si confida nel senso di responsabilità di ciascuno nell'adozione di tutte le misure a tutela della salute propria e di quella di tutta la comunità".

CHIUSI MUSEI VATICANI - In coordinamento con i provvedimenti varati dalle Autorità italiane, in data odierna sono state adottate alcune misure che includono la chiusura precauzionale, fino al 3 aprile 2020, dei Musei Vaticani, dell’Ufficio Scavi, del Museo delle Ville Pontificie e dei centri museali delle basiliche pontificie.

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