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Coronavirus, Berlino dice no a esclusiva su vaccino a Trump: "Germania non in vendita"

16 marzo 2020 | 20.37
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(Fotogramma)
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"La Germania non è in vendita". Così il ministro dell'economia tedesco, Peter Altmaier, ha risposto a Donald Trump. Parlando in inglese ed escludendo la possibilità della cessione dei diritti esclusivi sullo sviluppo di un vaccino per il coronavirus di una società privata basata a Tubinga.  Secondo le anticipazioni pubblicate ieri da Die Welt, gli Stati Uniti avevano proposto alla società farmaceutica tedesca CureVac, che sta sviluppando un vaccino contro Covid19, la cifra di un miliardo di dollari per acquisire il diritto a industrializzare e quindi a vendere in via esclusiva, il prodotto una volta disponibile e conclusi i test. La società è privata.

Ma il governo "la conosce ed è in contatto" con i suoi dirigenti, ha precisato Altmeier in una intervista radiofonica per altro condotta in tedesco. CureVac ha smentito che sia stata avanzata alcuna offerta dal governo degli Stati Uniti o da istituzioni legate a questo governo ma allo stesso tempo, mentre si moltiplicano i segnali di interesse, fa sapere "di non essere vincolata da alcun accordo" per la fase di commercializzazione di un nuovo prodotto.

A dare peso alla pista dell'offerta americana, vi era anche stata l'improvvisa uscita di scena la scorsa settimana dell'americano Daniel Menichella, che all'inizio di marzo era stato ricevuto alla Casa Bianca insieme ad altri esponenti del mondo della ricerca e dell'industria biomedica per discutere con Trump delle strategie per lo sviluppo di un vaccino. Al suo posto, come Ceo, è stato nominato il fondatore dell'azienda, Ingmar Hoerr. 

La società ha beneficiato di un finanziamento di 8,3 milioni di dollari della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, una alleanza internazionale fondata da India, Norvegia, Forum economico di Davos, e Bill &Melinda Gates Foundation che si propone di promuovere attività di ricerca e sviluppo nel settore dei vaccini. L'azienda deve ancora decidere se cedere i diritti sul nuovo vaccino, definire un accordo con una azienda esterna o mettere direttamente sul mercato il prodotto, che ha comunque deciso di produrre, da sola, ha precisato il portavoce dopo che anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyden ha reso noto di aver preso contatti con i vertici della società a cui ha offerto il sostegno finanziario di Bruxelles.

Perché "è di importanza cruciale trovare un vaccino che aiuti tutto il mondo", come ha scritto von der Leyden su twitter. Quindi non solo gli Stati Uniti, ma anche e soprattutto l'Unione europea. "E' solo insieme che riusciremo a sconfiggere il virus, non uno contro l'altro.Non possiamo consentire ad altri di acquisire in esclusiva i risultati di un lavoro di ricercatori tedeschi che sono leader nello sviluppo di medicine e vaccini nel quadro di collaborazioni internazionali", ha dichiarato a sua volta il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas.

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