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Zaia: "Non ritiro l'ordinanza, proiezioni preoccupanti"

21 marzo 2020 | 13.21
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Il governatore dice 'no' all'attracco della Costa Victoria a Venezia: "Non possiamo garantire eventuali posti per contagiati". In Veneto 380 casi in un giorno

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"Non ritiro l'ordinanza del Veneto. Per me resta valida fino al 3 aprile, a meno che il governo il 25  marzo giorno di scadenza del Dpcm non decida misure più restrittive,  cosa che mi auguro". Lo ha annunciato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso della quotidiana conferenza stampa nella sede della Protezione Civile di Marghera. "Ai veneti chiedo di rispettare le regole che abbiamo dato - ha sottolineato Zaia -. Non c'è nessuna volontà di prevaricare le persone, è un sacrificio che chiedo ma è una battaglia che dobbiamo fare in squadra".

E ancora: "In attesa del nuovo decreto del governo, la mia ordinanza resta valida fino al 3 aprile - ribadisce -, non c'è alcuna contrapposizione con quella scritta ieri sera dal ministro Speranza: quella del Veneto regolamenta le attività all'aperto consentite fino a 200 metri da casa che è meno 'limitante' della 'prossimità' decisa da ministro". "L'ordinanza del Veneto prevede la chiusura anche di negozi di alimentari e supermercati la domenica perché ci serve un giorno di calo della tensione, per evitare assembramenti davanti ai supermercati la domenica e per dare respiro anche agli addetti della grande distribuzione, alcuni dei quali sono risultati positivi al coronavirus, non permettendo quindi un giusto turn over ai colleghi", ha spiegato Zaia.

"Molti insistono per una chiusura totale, spero che il governo si decida finalmente in questa direzione. Capisco che si trovi in imbarazzo nei confronti di alcune regioni che non sono ancora in emergenza ma queste misure più restrittive serviranno anche a loro perché il virus non conosce confini e l'emergenza potrà toccare anche quelle regioni", sottolinea ancora nel punto stampa quotidiano. "Il 25 marzo scade il Dpcm del governo, spero che da oggi a quella data ci sia il tempo per discutere con le regioni le nuove misure in modo da arrivare ad un misure concordate e non ritrovarci il 25 marzo a mezzanotte con un testo di un nuovo decreto che non abbiamo nemmeno il tempo di leggere", ha auspicato.

Zaia ha quindi spiegato che "la chiusura totale come avvenuto a Wuhan vuol dire chiusura totale, anche delle aziende, a parte quelle strategiche come l'alimentare, logistica, farmaceutica. D'altra parte già oggi molte aziende hanno chiuso autonomamente e altre chiuderanno nei prossimi giorni".

"Le proiezioni che abbiamo sono preoccupanti. Ai cittadini chiediamo di darci una mano in questa partita", continua ancora Zaia che ha ricordato il 'bollettino di guerra' di oggi con 13.589 persone in isolamento, 249 in terapia intensiva, 1191 ricoverati, 4617 ricoverati 146 decessi". "Resto convinto, e lo vedo dai dati, che la vera cura siamo noi cittadini - ha sottolineato -. L'isolamento fiduciario è assolutamente quello che dobbiamo fare". "Penso che oggi sia fondamentale ringraziare i veneti per il senso di responsabilità dimostrato" ha spiegato ancora.

"Stiamo seguendo da vicino la vicenda della nave Costa Victoria e abbiamo dato la nostra totale indisponibilità all'attracco della Costa Victoria a Venezia", ha quindi annunciato il governatore. "Questo non perché siamo dei lazzaroni e non sappiamo cosa sia la solidarietà - ha sottolineato Zaia -, ma perché, sapendo che a bordo ci sono 1.400 persone e non sapendo quanti siano contagiati e abbiano bisogno di cure serie, non siamo nelle condizioni di poter far sbarcare tutte queste persone e garantire loro in maniera seria la sanità perché siamo in emergenza". "In ogni caso - ha spiegato - mi hanno assicurato che non arriverà a Venezia".

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