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Coronavirus, Rossi: "Al Pio Albergo Trivulzio situazione sotto controllo"

06 aprile 2020 | 17.48
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"A marzo su 70 decessi 18 avvenuti in Hospice. Impossibile eseguire tamponi, più difficile fermare contagio"

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di Marco Barboni
Al Pio Albergo Trivulzio di Milano "la situazione è sotto controllo. Abbiamo una serie di pazienti attenzionati che presentano i sintomi da Covid-19 che stiamo curando in maniera efficace". Lo afferma Pierluigi Rossi, direttore sanitario dell'Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, contattato dall'Adnkronos. "Ovviamente ci sono anche pazienti che decedono. La nostra popolazione è molto anziana e i decessi avvengono non sono solo per il Covid ma per molte altre patologie". A marzo su 70 decessi "18 sono avvenuti in Hospice, quindi per pazienti terminali con problemi neoplastici", spiega.

"Alcuni nostri addetti sono stati ricoverati e hanno fatto il tampone e alcuni sono risultati positivi, ma ora per fortuna sono tutti dimessi. Dal 21 marzo stiamo anche attuando la politica di controllare la temperatura a tutti quelli che accedono al nostro istituto e chi ha più di 37,5 viene rinviato al domicilio e posto in isolamento cautelare", continua.

Il direttore sanitario del Pio Albergo Trivulzio spiega che è stata applicata "una politica di isolamento di tutti i casi sospetti, che avevano febbre o problemi respiratori, dato che non potevamo fare il tampone".

Il Pio Albergo Trivulzio di Milano e le altre strutture per accogliere gli anziani non possono eseguire tamponi sui casi sospetti di coronavirus, ma possono solamente effettuare diagnosi di sospetto. Anche se effettuare i tamponi potrebbe facilitare l'isolamento dei positivi e frenare l'espansione del contagio. Regione Lombardia "ha dato delle disposizioni molto precise, anche perché, a causa della pandemia, hanno dovuto concentrare i tamponi per i pazienti che accedono al pronto soccorso degli ospedali", sottolinea Rossi.

Le strutture sociosanitarie come il Pio Albergo Trivulzio "non hanno avuto la possibilità di effettuare i tamponi fino a questo momento. Non sappiamo se in futuro, aumentando anche la capacità dei laboratori, ci sarà questa possibilità".

Se tutte le strutture avessero accesso all'esecuzione dei tamponi, "ovviamente sarebbe facilitato" il controllo del contagio. Ma la Regione Lombardia "ha fatto la scelta di privilegiare i pronto soccorso degli ospedali per gli acuti, mentre le nostre strutture non hanno avuto questa possibilità. Non abbiamo potuto fare le nostre diagnosi di certezza e quindi -conclude Rossi- facciamo diagnosi di sospetto".

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