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Coronavirus, "A Roma per 'Fase 2' accesso a scaglioni in parchi"

09 aprile 2020 | 09.15
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Il vicesindaco di Roma Bergamo: "Potrebbe essere necessario imporre capienza massima limitata alle vetture del trasporto pubblico"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Entrata a scaglioni in ville e parchi e capienza massima di persone limitata per i mezzi pubblici. Il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, in un'intervista a 'Il Foglio', prova a immaginare come sarà la 'Fase 2' dell'emergenza coronavirus nella Capitale. “Una prospettiva di riapertura potrà e dovrà venire solo dal via libera del governo e dalle autorità scientifiche, che ci diranno quando aprire e che cosa aprire. Per ora è ancora troppo presto per poter avere un’immagine nitida di come sarà la Fase 2 a Roma. Ma chiaramente stiamo lavorando per farci trovare pronti nel mettere in atto una riapertura controllata e sicura, quando sarà il momento”.

"La riapertura dei parchi e delle ville di Roma sarà in buona parte di nostra competenza. Naturalmente dovremo aspettare un via libera, ma probabilmente il governo ci dirà solo che potremo riaprirli, assicurandoci di mantenere un controllo sugli assembramenti e sugli ingressi. Che a quel punto dovremo essere noi a gestire. Si pensa in particolare a un modo per "concedere l’accesso alle ville dividendo la popolazione per ordine alfabetico, oppure per fascia d’età assegnata a dei giorni della settimana. O in ultimo anche regolandosi con delle prenotazioni a numero chiuso, per cui un cittadino potrà avere il permesso di entrare in una delle ville di Roma registrandosi e ottenendone l’autorizzazione, magari solo in un giorno e per determinate ore del pomeriggio" si legge sul 'Foglio'. “E’ chiaro che per villa Sciarra e Villa Pamphili dovranno essere usati parametri diversi. Ma sarà fondamentale garantire ai cittadini di poter tornare a passeggiare nei nostri parchi in piena sicurezza”.

C'è poi il capitolo mezzi pubblici: “Potrebbe essere necessario imporre dei numeri di capienza massima limitati alle vetture del trasporto pubblico - spiega Bergamo - e sarà da valutare se mantenere, per quello che riguarda esclusivamente la Fase 2, la Ztl aperta nelle vie del centro per permettere a chi lavora nel cuore della città di poter raggiungere il suo ufficio anche con un trasporto privato, al fine di non affollare gli autobus e la metropolitana”.

Per quanto riguarda il settore della cultura, nella 'seconda fase', sebbene “a decidere quali attività potranno tornare ad aprire sarà il governo secondo i codici Ateco, credo che sarebbe possibile pensare di far tornare a respirare la cultura a Roma, come per esempio riaprendo alcune librerie, a patto che non prevedano assembramenti e che si possa garantire la totale sicurezza. Si potrebbe immaginare una riapertura estremamente controllata anche dei musei - conclude il vicesindaco di Roma - con prenotazioni e numeri radicalmente limitati, ma immaginare qualcosa del genere prima di un mese ancora è estremamente prematuro”.

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