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Cardinale Pell: "In prigione con accuse false ho pensato a sofferenza dell'Italia"

11 aprile 2020 | 17.13
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Il cardinale australiano George Pell, prosciolto nei giorni scorsi dalle accuse di pedofilia e scarcerato, in carcere ha pensato molto al nostro Paese nell’emergenza coronavirus. Lo dice l’ex tesoriere del Vaticano che ha inviato a NewsMediaset e alla trasmissione 'Stanze Vaticane' di Tgcom24 un videomessaggio per gli auguri pasquali agli italiani. 

"Carissimi amici italiani, buona Pasqua. Nonostante la distanza volevo salutarvi dalla lontana Australia per dirvi che vi sono vicino. Stiamo vicini insieme, attraverso la nostra fede e la magnifica realtà che proclamiamo oggi. Il Signore è risorto, alleluia. Durante il mio periodo in prigione vi ho pensato spesso, ho pensato al mio paese d’adozione che è l’Italia. In particolare, adesso che tutti voi siete chiusi in casa a causa di questa terribile pestilenza. Ora mentre proclamiamo il Signore risorto", dice Pell, "voglio testimoniarvi: abbiate fede, nonostante tutto anche questa prova finirà. Come posso non pensare con tristezza ai molti morti, in particolare ai molti sacerdoti. Tale gioia la dobbiamo trovare nella nostra fede e nel Signore risorto: in lui un giorno li rivedremo di nuovo tutti".

Nel messaggio, Pell pensa ai malati: "Attingiamo nuova forza nel Signore risorto: lui è vicino a coloro che sono malati e sofferenti, a coloro che sono stati falsamente accusati e in particolare a coloro che sono soli. Appoggiatevi e avvicinatevi a lui, per il Signore non esiste il distanziamento sociale, lui vi sta cercando. Dal profondo del mio cuore vi saluto, augurandovi una calorosa Pasqua. Sperando e pregando che intorno ai nostri tavoli per il pranzo pasquale possiamo tutti alzare il bicchiere per fare un brindisi agli amici lontani. Cristo è risorto veramente".

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