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Ai domiciliari fratello boss Zagaria, Bonafede manda ispettori

24 aprile 2020 | 20.25
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(Fotogramma)
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Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a quanto si apprende, ha incaricato l'ispettorato di via Arenula di compiere accertamenti dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza di Sassari, che ha disposto gli arresti domiciliari per Pasquale Zagaria, fratello del boss dei Casalesi Michele, catturato nel 2011 dopo anni di latitanza. Pasquale Zagaria lascia così il carcere ottenendo 5 mesi di arresti domiciliari per gravi problemi di salute, per i quali non può proseguire la cura a Sassari a causa dell'indisponibilità della struttura sanitaria riconvertita per la cura del Covid-19. Pasquale Zagaria trascorrerà i domiciliari in una località del Nord Italia. Il ministro ha anche avviato verifiche al Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, che non avrebbe risposto alla richiesta del Tribunale di sorveglianza di avere l'indicazione di un altro carcere dove il boss Pasquale Zagaria potesse essere trasferito.

GARANTE DEI DETENUTI - I provvedimenti assunti nelle ultime ore dalla magistratura di sorveglianza "che hanno determinato la detenzione domiciliare o il differimento pena o gli arresti domiciliari di persone detenute sottoposte al regime del 41-bis" sono "del tutto non correlati alle misure introdotte per affrontare in carcere l’emergenza sanitaria in atto". Lo sottolinea il garante per i diritti dei detenuti nel bollettino odierno precisando di "non avere ritenuto di intervenire nella scomposta polemica" scatenata da questi provvedimenti. Il garante ha ricordato che "tali norme escludono esplicitamente 'i soggetti condannati per taluno dei delitti indicati dall’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975 n. 354 e successive modificazioni e dagli articoli 572 e 612­-bis del Codice penale', oltre che ben altre cinque categorie di persone detenute".

DAP - "Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari è stato costantemente informato delle attività degli uffici dell'Amministrazione Penitenziaria per trovare al detenuto Pasquale Zagaria una collocazione compatibile col suo stato di salute". Lo comunica in una nota il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, precisando che "tutti i passaggi che si stavano compiendo sono stati oggetto di comunicazione al Tribunale di Sorveglianza, con almeno tre messaggi di posta elettronica, ultimo dei quali risalente allo scorso 23 aprile".

ASSOCIAZIONE VITTIME DOVERE - L'Associazione Vittime del Dovere apprende con "sconcerto la notizia della scarcerazione di Pasquale Zagaria, fratello del boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria e chiede ancora una volta l’immediato intervento da parte del governo affinché venga impedita l’ingiusta, scandalosa e immorale scarcerazione di pericolosi boss mafiosi in seguito all’emergenza Covid-19". "Lo scenario che si sta paventando a nostro avviso è di estrema gravità - sottolinea l'Associazione Vittime del Dovere - Con il Cura Italia sono stati sospesi diritti e garanzie di rango costituzionale per tutti i cittadini onesti, a tutela della salute pubblica nazionale. Il provvedimento all'esame delle Camere, a maggior ragione, potrebbe derogare alcuni diritti per la popolazione detenuta introducendo, per esempio, la previsione che qualunque provvedimento amministrativo assunto dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria o comunque da altra amministrazione pubblica che intervenga sull'esecuzione penale, escluda, a priori, la possibilità di favorire detenuti condannati e detenuti per reati di criminalità organizzata e altri reati gravi".

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