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Trentino, dopo 9 mesi finisce la fuga dell'orso M49

29 aprile 2020 | 15.26
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L'animale è stato catturato sui monti sopra Tione ed è in "buone condizioni". Ira della Lav: "Inutile crudeltà, chiediamo il suo rilascio". Plauso di Coldiretti

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Dopo 9 mesi è finita la fuga dell'orso M49. Verso le 21.30 di ieri l'animale è stato catturato dagli uomini del Corpo Forestale del Trentino sui monti sopra Tione nelle Giudicarie ed è stato trasportato al Casteller, la stessa struttura dalla quale era scappato a luglio 2019. L’orso, del peso di 167 kg, "è in buone condizioni fisiche", riferisce la Provincia autonoma di Trento. E' stato catturato mediante una trappola tubo; il trasporto è avvenuto seguendo la prassi, ossia con l’animale sveglio e sotto il costante controllo veterinario. Giunto presso l’area del Casteller l’orso è stato immesso nell’area di preambientamento (tana e recinto interno). Questo, spiegala Provincia, "per consentire un suo inserimento nell’area faunistica per gradi, passando dall’area dove si trova attualmente all’intero recinto, che - ricordiamo - ospita in questo momento anche un altro esemplare (DJ3, femmina adulta)".

L’operazione di cattura ha consentito, aggiunge la Provincia, di dare attuazione alle due ordinanze del Presidente della Provincia dell’estate scorsa, ed è stata pianificata dopo che M49 si era reso protagonista, nelle scorse settimane, di un lungo spostamento che dal Trentino orientale lo aveva portato nelle sue aree d’origine. Anche durante tale spostamento l’orso ha effettuato numerose intrusioni in abitazioni, baite, rifugi, malghe ed altri stabili, confermando il comportamento pericoloso per l’uomo già manifestato chiaramente l’anno precedente.

Il presidente Maurizio Fugatti ha informato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa e l’Ispra. Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli hanno espresso un ringraziamento agli uomini della forestale ed in particolare alla squadra che è stata impegnata fino alle prime luci dell’alba per portare a termine la delicata operazione.

IRA LAV - "Si conclude così la fuga per la libertà di un animale che, dopo avere esplorato le province di Trento, Bolzano e Verona, se ne era tornato da pochi giorni nei suoi luoghi di origine, nel Trentino occidentale. Un animale che, pur avendo percorso centinaia di chilometri, non ha mai costituito alcun pericolo per l’uomo e che ora sarà condannato all’ergastolo solo per avere mangiato del cibo malamente custodito in alcune baite in alta quota", sottolinea in una nota Lav (Lega Anti Vivisezione),che si dichiara pronta a procedere contro la Provincia di Trento, per il reato di maltrattamento di animali. “La sentenza emessa dalla Provincia di Trento è inutilmente crudele perché si accanisce su un animale che ha dimostrato eccezionali capacità di adattamento e sopravvivenza – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della Lav - aspetti che ne fanno un individuo particolarmente dotato che dovrebbe essere per questo ancora più rispettato e accettato, anche se si è reso responsabile di qualche danno, esclusivamente di carattere economico".

COLDIRETTI - La cattura fa tirare un sospiro di sollievo a chi vive la montagna e si sente indifeso di fronte ai pericoli di un esemplare del quale è stata scientificamente accertata l’aggressività. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla cattura dell'orso M49 da parte degli uomini del Corpo forestale del Trentino dopo le ripetute incursioni in baite, rifugi malghe e allevamenti con l’uccisione di diversi animali. Una situazione che – conclude la Coldiretti - ha provocato danni, ansie e paura rendendo urgenti le necessarie misure di contenimento per garantire in primo luogo la sicurezza degli agricoltori e delle loro famiglie e non costringerli alla fuga e all’abbandono dei pascoli e della tradizionale attività di alpeggio delle numerose malghe con danni economici ed ambientali incalcolabili.

WWF - "La cattura dell’orso M49, alias Papillon come affettuosamente ribattezzato dal nostro presidente Onorario, Fulco Pratesi e subito ripreso dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, è una pessima e triste notizia per la conservazione della natura nel nostro Paese". Così il Wwf Italia in una nota. "Nonostante nelle ultime settimane, dopo il risveglio dal periodo di ibernazione, abbia effettuato alcune intrusioni in baite, malghe ed altri stabili (sempre disabitati), Papillon non si è mai reso protagonista di attacchi o comportamenti pericolosi verso l’uomo - aggiunge il Wwf - L’orso M49 era già stato catturato il 15 luglio 2019 e portato nel recinto dell’area faunistica del Casteller, dopo che si era reso responsabile di alcuni danni al comparto zootecnico. Dopo poche ore l’orso era però riuscito a fuggire". Da allora "l’orso aveva vagato per mesi, con spostamenti ampi che lo hanno portato fino al Monte Carega, in Lessinia. M49 aveva fatto ritorno negli ultimi giorni nella zona delle Giudicarie, dove stanotte è stato catturato da un’apposita squadra di cattura. Questo storia, conclusasi oggi con la cattura di M49, è una triste pagina per la conservazione e gestione di una specie protetta nel nostro Paese".

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