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Coronavirus: associazioni a De Micheli, 'una follia moto sulle bike lane'

30 aprile 2020 | 15.37
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Levata di scudi per la mobilità sostenibile, 'le corsie restino dedicate ai ciclisti o aumenteranno i morti'

La prima bike lane
La prima bike lane "Fase 2" di Milano - Pierfrancesco Maran

Levata di scudi delle associazioni impegnate per la mobilità sostenibile dopo l'annuncio, ieri, della ministra dei Trasporti Paola De Micheli sulle "bike lanes aperte anche ai mezzi a motore" come prima risposta emergenziale alla mobilità della "fase 2" nelle città.

In una lettera collettiva, firmata da 31 sigle tra cui Salvaiciclisti, Legambiente, Fiab, Kyoto Club, Fondazione Scarponi, Consulta Bici di Bologna, Alleanza Mobilità Dolce, si definisce "pericolosa e mortale per la mobilità ciclistica la proposta annunciata ieri dalla ministra De Micheli di introdurre nel Codice della Strada la definizione di bike lane con destinazione prioritaria alla circolazione dei velocipedi nella quale è consentita la circolazione anche dei veicoli a motore con numero totale di ruote non superiore a tre, come ad esempio i ciclomotori, i motocicli ed i tricicli".

"In questo modo non si promuove la mobilità in bicicletta -scrivono le associazioni-, così necessaria alle nostre città in tempi di fase due e di ripartenza. Si mette invece a rischio la vita dei ciclisti che già non sono tutelati; basti pensare che a piedi e in bicicletta muoiono 800 persone ogni anno, oltre il 20% dei morti sulle strade italiane. Servono subito corsie ciclabili d'emergenza riservate e sicure. È verso queste soluzioni che va adeguato il Codice della Strada. Rendere le ciclabili promiscue con il traffico motorizzato a due/tre ruote come vuole la Ministra dei Trasporti è l'esatto opposto".

"Per questo chiediamo alla Ministra De Micheli di rinunciare ad imporre la coesistenza tra biciclette e motorini nelle corsie dedicate: i ciclisti hanno bisogno di percorsi sicuri, e non di subire l’ennesima aggressione dal traffico motorizzato, o non convinceremo mai le persone a salire in sella".

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