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Bonaccini: "Chiediamo a Governo autonomia decisioni per Regioni da 18 maggio"

08 maggio 2020 | 13.38
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(Fotogramma)
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"Al Governo chiediamo autonomia decisionale dal 18 maggio rispetto alle aperture economiche, invece, abbiamo detto che la mobilità fra regioni è un tema nazionale, deve essere deciso dal Governo". Così Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza Stato- Regioni, a Rainews 24, per il quale "bisogna fare cose giuste ma anche rapide: il tema della ripartenza nella sostenibilità è fondamentale a partire da infrastrutture, materiali e immateriali, dico che il Governo deve accelerare, dare una mano a grande industria ma anche alla piccola e media impresa che se non ha liquidità e accesso al credito sarà spazzata via". "Altra cosa che serve è un gigantesco piano di investimenti. Io penso che il Governo debba ad esempio rinnovare il più velocemente possibile le concessioni autostradali", aggiunge.

Quindi sull'Europa afferma: "Mi aspetto davvero che vengano messe a disposizione risorse senza condizionalità. Stiamo facendo un dibattito ideologico, in queste settimane, abbastanza surreale. Se ci danno risorse senza condizionalità io le prenderei 'ieri' non domani, perché ne abbiamo bisogno, a partire dalla sanità".

Bonaccini ha poi fatto riferimento al caso del sindaco leghista di Ferrara, Alan Fabbri che, i giorni scorsi, ha emesso un'ordinanza che disponeva la riapertura degli esercizi commerciali al dettaglio, subito bloccata dalla prefettura. "Per la verità chi ha fatto fughe in avanti ha sempre dovuto fare, poi, marcia indietro. Fabbri ha la legittimità di fare quello che ritiene più giusto, sapendo, da uomo delle istituzioni, che alcune cose ce le si può permettere e altre probabilmente non vengono consentite", ha detto. "Io non sono il Tar – ha commentto Bonaccini -, non sono l'organo preposto a stabilire quello che si può e non si può fare. Il prefetto di Ferrara, che è l'emanazione dello Stato sul territorio, ha detto che quell'ordinanza è nulla. Invece che polemizzare, dobbiamo provare a mettere in fila quello che può unire. Mi sono comportato così nella mia regione: tutte le ordinanze le abbiamo prese di concerto con i sindaci del capoluogo e i presidenti di provincia".

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