Due operazioni nella capitale tra Primavalle e Ostia. Pm: "Fenomeno non si è fermato con l'emergenza coronavirus"
Buste della spese piene di soldi, agende con la contabilità delle somme date in prestito, mazzette di fogli scritti a mano e nascosti nelle pareti, tra le intercapedini, o dietro ai termosifoni. E’ quanto hanno scoperto gli agenti coordinati dal procuratore aggiunto di Roma Lucia Lotti che hanno condotto due distinte operazioni contro bande di usurai, tra Primavalle e Ostia.
Cinque le persone finite in manette per estorsione, usura ed esercizio illecito dell'attività creditizia. Una famiglia di quattro persone di Primavalle, con padre e figlio finiti in carcere e altri due destinatari dell’ordinanza agli arresti domiciliari; e un uomo di Ostia.
"Le operazioni che stiamo eseguendo in questi giorni sono il frutto del lavori di mesi, un lavoro pregresso su un fenomeno, quello dell’usura, che non si è fermato nemmeno con l’emergenza coronavirus. Un vero e proprio mondo parallelo su cui la Procura di Roma è costantemente impegnata", ha spiegato il procuratore Lotti.