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Il simbolo

Lenzuola bianche, l'Italia ricorda Giovanni Falcone

23 maggio 2020 | 12.31
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Da Palermo a Roma, il drappo per ricordare le vittime della strage di Capaci

Milano (Fotogramma)
Milano (Fotogramma)

Quest’anno, in occasione della strage di Capaci, per ricordare la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morivillo e degli uomini della scorta, la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e la Procura generale hanno esposto un lenzuolo bianco dalla facciata di Palazzo Spada e della Cassazione "per fare memoria, idealmente tutti insieme, anche se a distanza". Per il Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone "anche quest'anno, in cui le manifestazioni di commemorazione avranno uno svolgimento solo virtuale, la Cassazione esprimerà con il lenzuolo bianco la propria partecipazione al ricordo di tutti i magistrati che sono stati colpiti dalla criminalità organizzata". "Ci mancheranno i giovani delle scuole - ha sottolineato il Presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi- che ogni anno rendono viva la memoria di Falcone e Borsellino nella giornata della legalità organizzata con il Miur a Palazzo Spada. La cultura della legalità nasce dalla scuola e deve essere parte fondamentale della nostra formazione: un patrimonio comune che fa crescere gli anticorpi della legalità. E la Giustizia amministrativa tutta, oggi, con il lenzuolo bianco, ricorda chi delle legalità ha fatto una ragione di vita; un esempio per tutti noi".

Per il Procuratore generale della Cassazione Salvi "Giovanni Falcone è presente nella vita di ognuno di noi e la procura generale quest’anno partecipa anche con la pubblicazione sul sito della Procura generale di immagini evocative dei ricordi”.

PALERMO - Un grande lenzuolo bianco è stato esposto anche sul prospetto principale di Palazzo dei Normanni a Palermo. “Le istituzioni – ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè - hanno l’obbligo di tenere alta l’attenzione nei confronti di un fenomeno come la mafia che, pur non essendo più quello violento degli anni passati, è sempre in agguato. Tutti i caduti nella lotta contro la mafia vanno onorati con il nostro impegno quotidiano per rendere migliore la società in cui viviamo. Ne abbiamo tanto bisogno”.

Un lenzuolo bianco, con la scritta “La legalità è la via per i diritti. 23 maggio 1992 – 23 maggio 2020” è esposto al balcone della Camera del Lavoro di Palermo, in via Meli, 5. Nel lenzuolo simbolico, realizzato nella sede della Cgil Palermo, è riportata anche la frase di Peppino Impastato: “la mafia uccide, il silenzio pure”. “Tutte le categorie, i dirigenti, i militanti, i lavoratori, i pensionati e tutti i nostri iscritti parteciperanno alla giornata del ricordo della strage di Capaci appendendo un lenzuolo bianco alle finestre e ai balconi delle proprie case”, dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo. Quest'anno, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del virus Covid-19, la Cgil ricorda i caduti nella lotta contro la mafia con la partecipazione al flash mob delle 17.58, orario dell’attentato del ‘92, indetto dalla Fondazione Falcone #PalermoChiamaItalia. “Oggi non ci sarà il corteo sotto l'albero Falcone, al quale ogni anno la Cgil partecipa con il suo striscione – aggiunge Enzo Campo – Ma abbiamo aderito al flash mob, che ci vedrà tutti quanti, anche se a distanza, uniti contro le illegalità. Il coraggio di chi ha combattuto e combatte contro Cosa Nostra è il coraggio dei tantissimi lavoratori che con Il lavoro di ogni giorno lottano contro le infiltrazioni criminali e gli interessi illeciti, è questa l'antimafia quotidiana esercitata nei posti di lavoro. Abbiamo il dovere di stare uniti per non dimenticare e per testimoniare, anche con gesti simbolici, che stiamo dalla parte dei diritti. È questa la nostra storia, la nostra identità antifascista, sono questi i valori che come movimento sindacale portiamo avanti ogni giorno, orgogliosi, a difesa dei principi di democrazia, giustizia e libertà”.

“La Cgil nel commemorare le vittime delle stragi Falcone e Borsellino ricorderà anche tutte le vittime della mafia tra magistrati, forze dell’ordine, giornalisti, uomini delle istituzioni, imprenditori, sacerdoti e comuni cittadini. La memoria per noi sta alla base dell’impegno antimafia per l'affermazione dei diritti delle persone. E tenere viva la memoria – prosegue Campo - per la Cgil è un dovere nei confronti dei tantissimi dirigenti sindacali uccisi, molti dei quali non hanno avuto mai giustizia, e di tutti gli uomini caduti nella lotta contro la mafia. Chiediamo che la lotta alla mafia sia la priorità di chi ci governa. Finché la mafia non sarà debellata noi saremo presenti sempre nelle piazze e nei posti di lavoro a contrastare gli interessi e gli affari illeciti e a difendere i diritti, la libertà e la Costituzione”.

“Oggi, ancor di più, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini della magistratura sulle infiltrazioni nel sistema degli appalti – aggiunge Campo - la Cgil chiede alla classe politica l’intensificazione dei controlli, trasparenza e meritocrazia alla base delle nomine, e l’adesione ai codici e ai protocolli antimafia e anticorruzione”. Campo conclude affermando che la Cgil continuerà a chiedere “di non abbassare la guardia per garantire la vigilanza nelle aziende pubbliche e private, per la salvaguardia dei lavoratori e di tutti i cittadini, per l'affermazione della legalità in tutti i cantieri e nei posti di lavoro”.

ROMA - Un grande lenzuolo bianco è esposto anche da stamani sull'ingresso principale del Consiglio regionale del Lazio. "Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Francesca Morvillo e Giovanni Falcone - scrive il presidente dell'Assemblea Mauro Buschini su facebook - commemoriamo oggi dei servitori dello Stato che, pur morendo, hanno vinto sui loro carnefici. E hanno dato a noi una nuova coscienza di legalità e giustizia. Alimentarla - conclude Buschini - ogni giorno, e' un dovere".

MILANO - Anche a Milano, accompagnato da un ritratto di Falcone e la scritta 'E' tempo di andare avanti', il lenzuolo bianco è stato esposto - steso dalla vicesindaco Anna Scavuzzo - nel palazzo del Comune.

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