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Scuola, Ascani: "Ultimo giorno all'aperto? Un errore non farlo"

29 maggio 2020 | 18.07
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ll viceministro dell'Istruzione: "Le aule non bastano a mantenere il distanziamento, servono spazi aggiuntivi"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Sarebbe un errore non fare l'ultimo giorno di scuola all'aperto. A dirlo, ai microfoni di SkyTg24 il viceministro dell'Istruzione Anna Ascani. "Quanto a questa fine di anno scolastico il comitato tecnico scientifico si era espresso per un no all'ultimo giorno di scuola all'aperto, da un punto di vista tecnico invece - sottolinea Ascani - per le attività all'aperto c'è un atteggiamento differente: si sta discutendo per consentire questa opportunità ma di fatto non ci sono contrarietà pregiudiziali su questo tema. Ovviamente poi ci sarà la scelta politica sul farlo o meno ma dal mio punto di vista sarebbe un errore, nel momento in cui dovesse arrivare un nulla osta, decidere di non farlo. E' un momento importante - ricorda il viceministro - soprattutto per chi conclude una fase, importante che ci sia un momento di saluto per riconoscere la conclusione di un percorso".

Esame di maturità - Dal numero due di viale Trastevere arriva poi un incoraggiamento ai ragazzi che devono affrontare la maturità in piena pandemia. "Abbiamo stanziato 39 milioni all'interno del decreto rilancio destinati unicamente alla realizzazione di misure di sicurezza per l'esame di Stato in presenza: saranno messe in atto tutte le misure precauzionali per garantire che non ci siano rischi di contagio per gli studenti e per gli insegnanti. L'esame durerà un'ora - ricorda Ascani - ci saranno solo lo studente, la commissione interna e il presidente esterno e sarà effettuata la sanificazione dei locali in profondità, è previsto l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, abbiamo messo in atto le misure indispensabili per garantire un diritto, concludere un percorso di studi in modo dignitoso in presenza e non attraverso uno schermo".

Distanziamento in classe - Ma nelle aule c'è un problema di spazi insufficienti a garantire il distanziamento. "Siamo in contatto strettissimo e costante - spiega Ascani - con gli enti locali che sono i proprietari degli edifici e ai quali abbiamo chiesto uno sforzo enorme di ricognizione degli spazi - aggiunge - per cercare di capire quali siano quelli effettivamente a disposizione per essere adattati ad attività spesso aggiuntive. Il tema degli spazi e del distanziamento andrà risolto anche cercando di espandere gli spazi oggi dedicati all'attività didattica e allo stesso tempo il curriculum di questa scuola, cogliendo l'opportunità che ci viene da questa crisi, integrando nell'educazione vera e propria quanto fin qui è rimasto ai margini".

Didattica a distanza - "La didattica a distanza ha tamponato l'emergenza - ha sottolineato Ascani - ma ha anche rivelato gravi problematiche, alcune legate alla disponibilità materiale, altre molto più profonde legate alla fragilità delle persone, alla disabilità grave di alcuni studenti che hanno sofferto molto più di altri, e al contesto in cui vivono alcuni bambini, un contesto di disagio magari sociale e familiare. La didattica a distanza - ha aggiunto - ha fatto quello che poteva fare, ma non quello che non poteva fare, realizzare quello che l'educazione è e che comporta la presenza. Per questo insistiamo per tornare alla scuola in presenza tutti quanti a settembre".

Elementari e medie 100% in presenza - "L'obiettivo che ci siamo dati è quello di far sì che nella scuola primaria e secondaria di primo grado si torni al 100% alla scuola in presenza, nella scuola secondaria di secondo grado - ha chiarito - tentiamo di ridurre al minimo la didattica a distanza, proprio perché siamo convinti che non sia sostitutiva della scuola in presenza però stiamo studiando le modalità, ci sono ancora aggiustamenti da fare".

Concorso straordinario per insegnanti - E sul concorso per i prof. il viceministro chiarisce: "Ieri è stato votato in Senato il decreto scuola che al suo interno contiene modifiche relative al concorso straordinario degli insegnati, aumentano i posti che arrivano a 32mila e non ci sarà un quiz in estate ma un concorso con domande aperte, scritte, da tenersi nel corso dell'anno scolastico. Sia le modalità dell'esame, contestate ma necessarie per ragioni di velocità, sia il periodo in cui si fa l'esame sono le cose modificate, nella direzione corretta".

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