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Lampedusa, incendiati vecchi barconi: aperta inchiesta

06 giugno 2020 | 08.16
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Domati nella notte due incendi nelle aree di stoccaggio dei barconi utilizzati dai migranti per la traversata del Canale di Sicilia

Fotogramma
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Sono stati domati intorno alle 4 del mattino i due incendi appiccati nella notte a Lampedusa (Agrigento) nelle aree in cui sono stoccati i vecchi barconi utilizzati dai migranti per la traversata del Canale di Sicilia. Sulla natura dolosa dei roghi non sembrano esserci dubbi: le fiamme, infatti, sono divampate in due punti diversi e distanti, a Capo Ponente e a Cala Salina. Per tutta la notte diverse squadre dei vigili del fuoco e i carabinieri hanno lavorato per avere ragione del vasto fronte di fuoco con altissime lingue di fumo nero visibili anche a distanza. Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Mercoledì scorso ignoti avevano imballato con sacchetti di plastica per la spazzatura e nastro adesivo la Porta d’Europa, il monumento di Mimmo Paladino omaggio allo spirito di accoglienza che da sempre contraddistingue la più grande delle Pelagie.

Il sindaco Totò Martello, che aveva immediatamente presentato una denuncia, aveva parlato di "un'azione meschina che fa male all'immagine di Lampedusa e soprattutto fa male ai lampedusani". Ma sui social qualcuno aveva scritto: "Lampedusa comincia ad essere stufa di sbarchi e di un governo che favorisce l'immigrazione". Oggi sull'isola è atteso il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.   

"Un’offesa a Lampedusa e al suo popolo, da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza e un tentativo di destabilizzazione fatto da chi, approfittando dell’emergenza Covid-19, pensa di affermare con la forza e la violenza principi che non sono condivisi dal resto della popolazione", commenta all’Adnkronos è il sindaco di Lampedusa. Appena qualche giorno fa un altro episodio aveva suscitato l’indignazione del primo cittadino. Ignoti avevano imballato con nastro adesivo e sacchi per la spazzatura la Porta d’Europa, il monumento simbolo dello spirito di accoglienza della più grande delle Pelagie. "Lampedusa resta una terra ospitale e l’azione meschina di pochi non rappresenta l’intera comunità", dice adesso il sindaco.

Quella di Provenzano è "una visita programmata prima degli incendi di stanotte", spiega Martello. Il faccia a faccia sarà l’occasione per discutere della situazione drammatica in cui si trova l’isola. "Qui è tutto bloccato, non ci sono turisti né prenotazioni. E d’altra parte qualcuno mi spieghi come potrebbero arrivare sull’isola se non ci sono i posti sufficienti in aereo. Impossibile così pensare di far ripartire il turismo". Nelle scorse settimane gli operatori turistici erano scesi in piazza per lanciare il loro grido d’allarme e chiedere "concrete misure di sostegno". E dal primo cittadino arriva un appello al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, perché sia convocato "al più presto" un tavolo tecnico per assicurare "collegamenti regolari a residenti, pendolari e turisti".

"Ferma condanna degli atti incendiari della scorsa notte a Lampedusa che fanno seguito ad altri gravissimi episodi dei giorni scorsi". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "Il Viminale sta profondendo ogni sforzo per affrontare la difficile situazione dell'isola a seguito della pressione migratoria nel Mediterraneo. Lo Stato c'è. Dobbiamo individuare i responsabili che tentano di alimentare tensioni e offendono la solidarietà e la generosità della comunità lampedusana", ha aggiunto la titolare del Viminale.

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