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Sferra pugno alla moglie e le urla "comunista, viva il Duce"

08 giugno 2020 | 14.15
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E' accaduto a Pieve di Cento (Bologna), l'uomo è stato arrestato "Non sei italiana, non hai il permesso di soggiorno" fra le frasi gridate alla donna all'arrivo dei carabinieri

Fotogramma
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Durante una lite domestica ha sferrato alla moglie, 41enne moldava, un pugno alla nuca. Poi, all’arrivo dei carabinieri, l’uomo, 39 anni, di Pieve di Cento, è andato su tutte le furie, urlandole contro frasi come "comunista di m.., non sei italiana, non hai il permesso di soggiorno" e "viva il Duce", indicando un busto raffigurante Benito Mussolini. Il 39enne, con precedenti per reati contro la persona e in materia di droga, è stato riportato alla calma dai militari che lo hanno ammanettato e condotto in caserma. La donna, invece, è stata trasportata al pronto soccorso e medicata alla testa con una prognosi di quattro giorni. Su disposizione della Procura di Bologna, il 39enne è stato poi portato in carcere.

Nelle ultime ore, inoltre, i carabinieri sono intervenuti per altri due episodi di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. A Castiglione dei Pepoli, nel Bolognese, un 27enne è stato arrestato per aver preso a pugni sul naso la fidanzata. E’ successo ieri notte, quando due militari, liberi dal servizio, si sono accorti che un ragazzo stava inseguendo una ragazza col volto ricoperto di sangue che chiedeva aiuto.

Raggiunti dai carabinieri, la ragazza, 24enne italiana, è stata trasportata al pronto soccorso e medicata al naso con una prognosi di quattro giorni, mentre il suo fidanzato, responsabile di averla aggredita nel corso dell’ennesima lite, è stato accompagnato in caserma.

Su disposizione della Procura di Bologna, il giovane aggressore, con precedenti specifici e in materia di droga, è stato trattenuto in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

I carabinieri di Bologna, invece, hanno arrestato un 23enne per aver picchiato il padre, 58nne marocchino e i due fratelli di 18 e 15 anni, durante l’ennesima lite familiare. All’arrivo dei militari, il giovane, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, è stato ammanettato e, su disposizione della Procura di Bologna, è stato condotto in carcere.

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