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Rubano identità a giornalista tv e incassano 100mila euro

13 giugno 2020 | 09.34
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Sgominata una banda di cyber criminali operante su tutto il territorio nazionale

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Individuata e sgominata una banda di cyber criminali, operante su tutto il territorio nazionale, che rubando l’identità ad un noto giornalista televisivo è riuscita ad ottenere oltre 100mila euro da società finanziarie. Tutto è iniziato lo scorso anno quando il giornalista si è rivolto alla polizia di Stato, resosi conto che a suo nome risultavano attivi tre finanziamenti disposti da tre società finanziarie, per un importo complessivo di circa 100mila euro (uno da 50mila e due da 25mila euro) che non aveva mai richiesto.

La Polizia Postale di Bologna coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ha avviato quindi una complessa attività investigativa, accertando che le somme di denaro erano state dapprima convogliate su un unico rapporto bancario, poi suddivise su altri tre conti correnti intestati a terzi ed infine monetizzate mediante prelievi presso gli sportelli Atm o puntate nelle sale scommesse di Roma, Firenze e Livorno.

I finanziamenti erano stati ottenuti online utilizzando le copie informatiche dei veri documenti di identità del giornalista, la busta paga falsificata e altra documentazione personale precedentemente acquisita grazie ad accessi abusivi agli account della vittima. I rapporti bancari 'collettori', anch’essi intestati in modo fraudolento al giornalista, erano stati attivati attraverso la riproduzione informatica dei documenti del giornalista, recanti tuttavia l’immagine di un altro uomo.

Grazie all’utilizzo di un apposito programma informatico di riconoscimento del volto (Sari), l’individuo è stato identificato in un pregiudicato partenopeo di 63 anni residente a Roma, portando così gli investigatori ad estendere le indagini nella Capitale. L’analisi delle connessioni avvenute per eseguire i bonifici hanno consentito di accertare che tutte le operazioni erano state effettuate da device, tutti localizzati a Roma.

La comparazione dei tabulati telefonici degli intestatari dei conti correnti sui quali sono confluiti i profitti con l’esame dei dati relativi ai prelievi Atm hanno permesso di individuare gli organizzatori della frode in due pregiudicati, un romano di 31 anni ed un piemontese di 47.

L’epilogo delle indagini si è concretizzato con l’esecuzione di due perquisizioni domiciliari a carico degli indagati denunciati per concorso nel reato di accesso abusivo a sistema informatico, sostituzione di persona e truffa. Sono stati, inoltre, denunciati un sessantatreenne residente a Firenze e un quarantaquattrenne residente a Livorno per aver fornito il proprio rapporto di conto corrente al fine di ricevere le somme fraudolente.

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