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Ascoli Piceno, 8 pazienti uccisi in Rsa: arrestato infermiere

15 giugno 2020 | 07.35
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L’indagine ha avuto inizio nel settembre 2018. Nel sangue di alcuni pazienti deceduti nella struttura sono emerse concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

E' accusato di omicidio aggravato, continuato e di tentato omicidio aggravato, continuato e lesioni gravi, l'infermiere 57enne, già in servizio presso la R.S.A. di Offida, finito al centro delle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Ascoli Piceno. Il 57enne è accusato di aver volontariamente causato, a partire dal gennaio 2017 al febbraio 2019, "il decesso di otto pazienti di quella struttura, tentando di causarne altri quattro, somministrando illecitamente farmaci in dosaggi tossici o letali e comunque incompatibili con le terapie prescritte".

L’indagine ha avuto inizio nel settembre 2018, quando la stazione dei carabinieri di Offida ha segnalato alla procura di Ascoli Piceno alcune informazioni raccolte su decessi sospetti, avvenuti nella struttura sanitaria che ospita anziani non autosufficienti e con necessità di assistenza di tipo sanitario.

Dalle indagini, durate diversi mesi e condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ascoli Piceno, supportato nelle fasi iniziali dalla compagnia di San Benedetto del Tronto e dalla stazione dei carabinieri di Offida, sono emersi i primi riscontri quando dalle preliminari analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti nella struttura sono emerse concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti.

All’inizio del 2019, dall’esame autoptico di due salme, di cui una riesumata, è emerso che uno dei pazienti era morto per una somministrazione di promazina in dosi letali e l’altro per somministrazione di insulina in un soggetto non diabetico. L’indagine, di spiccato livello tecnico-scientifico, si è sviluppata, oltre che con attività tecniche, con attente analisi di decine di cartelle cliniche acquisite per numerosi pazienti delle struttura e con l’escussione di un molte persone informate sui fatti (tra cui medici, infermieri ed operatori socio sanitari).

Sono emersi, fanno sapere i carabinieri di Ascoli Piceno, "gravi e concordanti indizi di responsabilità sul conto di W.L., un infermiere 57enne in servizio nella Rsa di Offida, per aver volontariamente causato, a partire dal gennaio 2017 al febbraio 2019, il decesso di otto pazienti di quella struttura, tentando di causarne altri quattro, somministrando illecitamente farmaci in dosaggi tossici o letali e comunque incompatibili con le terapie prescritte".

Le complesse indagini dirette dalla Procura Repubblica di Ascoli Piceno sono state svolte dai carabinieri in costante coordinamento con l’Unità Operativa di Medicina Legale di Ascoli Piceno, mentre l’odierno indagato, da mesi, a seguito dei primi atti d’indagine, era stato trasferito ad altro incarico non a contatto diretto con i pazienti.

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