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Contanti, limite dal primo luglio: le sanzioni

16 giugno 2020 | 14.12
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Dal primo luglio non sarà possibike effettuare pagamenti in contanti superiori a 1.999,99 euro. Un limite che resterà valido per un anno e mezzo: dal 1° gennaio 2022, infatti, scenderà ancora a 999,99 euro. Significa che tra 15 giorni, per i pagamenti pari o superiori ai 2.000 euro sarà necessario utilizzare uno strumento tracciabile, come un bonifico bancario o postale, una carta di credito o di debito, un assegno.

La regola vale per tutti, che si tratti di persone fisiche o giuridiche. Questo -sottolinea laleggepertutti.it- vuol dire che comporterà una sanzione non solo lo scambio di denaro oltre la soglia tra privati (ad esempio, il padre che fa un prestito al figlio) ma anche quello tra diverse società, tra un privato ed una società, tra soci, tra realtà imprenditoriali appartenenti allo stesso gruppo. Restano esclusi soltanto quei casi in cui un imprenditore persona fisica faccia un prelievo di 2.000 euro o più dalla sua ditta oppure versi una quantità di denaro superiore alla soglia stabilita per finanziare la propria attività: si tratta di situazioni, infatti, in cui non avviene uno scambio di denaro tra un soggetto ed un altro, condizione indispensabile per configurare l’illecito.

La norma impone ai professionisti non solo il rispetto di tale soglia ma anche la comunicazione al ministero dell’Economia e delle Finanze, solitamente attraverso le Ragionerie territoriali dello Stato, di eventuali illeciti di cui vengano a conoscenza nello svolgimento della loro attività.

Che cosa si rischia? La nuova normativa dice che «per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il minimo edittale è fissato in 2.000 euro», mentre per quelle commesse dal 1° gennaio 2022, cioè quando la soglia per l’uso dei contanti scenderà ulteriormente a 999,99 euro, il minimo sarà di 1.000 euro. Dal 1° luglio sarà ridotta la sanzione minima dell’oblazione, che passerà da 6.000 a 4.000 euro.

La riduzione della sanzione minima edittale (quella di 2.000 euro dal 1° luglio) non è prevista per chi ha gli obblighi antiriciclaggio, cioè per chi è tenuto a segnalare le violazioni e quindi per i professionisti che omettano di comunicare l’infrazione: per questi soggetti la sanzione minima rimarrà a 3.000 euro.

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