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Covid, nel Lazio 9 nuovi casi: "Nessuno legato a focolaio"

18 giugno 2020 | 16.16
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L'assessore D'Amato: "Guariti sono 6 volte più degli attuali positivi". Meno di 1000 i positivi nella Regione

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“Oggi registriamo un dato di 9 casi positivi e di questi nessun caso è riferibile ad un focolaio. Tutti i casi sono scollegati tra loro. Sono stati 4 i decessi nelle ultime 24 ore, mentre sono stati 47 i guariti nelle ultime 24 ore raggiungendo un totale complessivo di 6.167 che sono ormai sei volte il numero degli attuali positivi". A fare il punto è l'assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, in una nota, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle asl e aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. "Proseguono le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le Forze dell’ordine", conclude l’assessore.

"I casi attualmente positivi scendono per la prima volta sotto le 1.000 unità". Lo evidenzia la Regione Lazio sui social di 'Salute Lazio', il portale dell'assessorato alla Sanità della Regione Lazio. "Sono 997 gli attuali casi positivi Covid-19 nella Regione Lazio. Di cui 698 sono in isolamento domiciliare, 261 sono ricoverati non in terapia intensiva, 38 sono ricoverati in terapia intensiva. Sono 822 i pazienti deceduti e 6167 le persone guarite. In totale sono stati esaminati 7986 casi". Questa la sintesi del bollettino dell'Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio.

"Per quanto riguarda poi l’Rt ci aspettiamo un lieve incremento e andremo di poco oltre il valore 1, ma questo era inevitabile poiché è causato dai focolai ormai chiusi nella città di Roma. Sarebbe stato grave l’inverso poiché significava la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai", evidenzia quindi D’Amato. "Il Lazio si conferma avere il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale - prosegue D'Amato - Il numero dei casi per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti nell’ultima rilevazione settimanale del Ministero della Salute è pari al 100%".

"Un altro dato positivo è il netto miglioramento del tempo medio tra data di inizio sintomi e la data della diagnosi (tampone) che scende a sole 48 ore, su una soglia di sufficienza delineata in 5 giorni", conclude l'assessore.

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