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Zanardi, ascoltati 4 testimoni: faro su modalità gara

22 giugno 2020 | 21.38
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I pm vogliono far luce sugli aspetti logistico-organizzativi dell'evento 'Obiettivo Tricolore'

Foto Ipa/Fotogramma
Foto Ipa/Fotogramma

Faro della Procura di Siena sulle modalità logistico-organizzative dello svolgimento dell'evento 'Obiettivo Tricolore', ideato e promosso da Obiettivo 3, il progetto fondato da Alex Zanardi. Il procuratore capo Salvatore Vitiello e il sostituto procuratore Serena Menicucci, titolare del fascicolo d'indagine, dopo aver accertato che la staffetta - durante la quale si è verificato l'incidente stradale in cui è rimasto gravemente ferito venerdì scorso Alex Zanardi - non era una gara, stanno ora indagando sul ruolo giocato dagli eventuali controlli sulla strada da parte dei vigili urbani. "Sicuramente non era una competizione sportiva", ha precisato il magistrato Vitello.

Agli atti dell'inchiesta è emerso finora, apprende l'Adnkronos, che nessuna autorizzazione o permesso era stato richiesto dagli organizzatori di 'Obiettivo Tricolore' al Comuni del territorio senese durante il passaggio della carovana di ciclisti disabili. Per questo i magistrati hanno sentito o sentiranno i comandanti delle polizie municipali di Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano e Pienza (nel cui comune si è verificato l'incidente).

La presenza dei vigili urbani, pur non richiesta ufficialmente dagli organizzatori dell'evento di cui è patron Zanardi, sarebbe stata - come ha appreso sempre l'Adnkronos sulla base delle audizioni delle persone informate dei fatti da parte dei magistrati - una sorta di 'scorta' pensata più che altro come atto di cortesia verso un personaggio popolare e per la sua meritoria attività e iniziativa.

Per circa un'ora, questa mattina, i magistrati hanno sentito, nella caserma dei carabinieri della compagnia di Montepulciano che conduce le indagini, il comandante della polizia municipale di Montepulciano, Luca Batignani, interpellato come testimone proprio sugli aspetti logistici ed organizzativi della staffetta.

Nella stessa caserma è stato poi sentito come persona informata dei fatti Marcello Bartolozzi di Sinalunga (Si), grande appassionato di bicicletta, componente della staffetta e tra i testimoni dell'incidente. Per circa tre ore, Bartolozzi ha raccontato molti dettagli utili alle indagini sulla dinamica dello scontro di Zanardi con l'autocarro che viaggiava in direzione opposta. Bartolozzi è stato il primo ad accorrere in soccorso di Zanardi, perché era il ciclista subito dietro di lui.

Tra le cause dell'incidente non c'è tuttavia una distrazione fatale da parte di Zanardi, già peraltro accertata dalla Procura con la visione dei filmati amatoriali acquisiti. "Escludo nella maniera più categorica che Zanardi avesse in mano il telefono cellulare al momento dell'incidente", ha detto il procuratore Vitello. Per le cause dell'incidente - se sia stata la velocità troppo elevata o un malfunzionamento della handbike, magari con una ruota finita fuori fase - la Procura prossimamente intende affidare delle perizie a dei consulenti tecnici d'ufficio

A palazzo di giustizia oggi pomeriggio i magistrati hanno sentito, sempre come persona informata dei fatti, per circa un'ora e mezza, Rosa Cottone, assessore allo sport e alla polizia municipale di Sinalunga, il primo comune della provincia senese che ha accolto la staffetta guidata da Zanardi. Anche nel suo caso i magistrati hanno voluto sapere di eventuali permessi e predisposizione di piani per la sicurezza della circolazione della staffetta.

Successivamente è stato sentito il comandante della polizia municipale di Sinalunga, Fabrizio Giannini, che ha risposto a domande sugli eventuali controlli del traffico messi in atto dai vigili urbani durante la staffetta. All'uscita dalla Procura, Giannini si è fermato brevemente a parlare con i cronisti, affermando: "Durante l'evento circolavano le auto ma non significa che ci fossero pericoli. La carovana è transitata senza dare problemi di nessun genere. Per quanto ci riguarda l'abbiamo gestita come a Pienza: avevamo una macchina che faceva da scorta e abbiamo accompagnato i partecipanti fino al luogo in cui si svolgeva una cerimonia. Ognuno dei ciclisti teneva la sua corsia di marcia: normalmente si fa così, non essendoci gara la manifestazione si svolge in questa maniera".

Gli interrogatori riprenderanno domani. Per ora l'unico indagato per l'incidente è l'autotrasportatore Marco Ciacci, 44 anni, residente a Castelnuovo Berardenga (Si), che si trovava alla guida dell'autocarro contro cui è andato a urtare Alex Zanardi. E' iscritto ipotizzando il reato di lesioni gravissime da incidente stradale. "Ma è un atto dovuto", ha spiegato il procuratore capo Salvatore Vitello.

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