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Mafia, maxi blitz contro il clan Cappello-Bonaccorsi

23 giugno 2020 | 07.20
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Centinaia di poliziotti impegnati nell'operazione a Catania, eseguite 52 misure cautelari

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Blitz della Polizia di Catania per una vasta operazione antimafia, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, volta alla disarticolazione di un'imponente organizzazione di stampo mafioso. Centinaia di poliziotti, con i Reparti Speciali e i Nuclei Investigativi, coordinati dalla Dda di Catania e dal Servizio Centrale Operativo, sono impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza cautelare a carico di numerosi indagati, appartenenti al clan mafioso 'Cappello-Bonaccorsi'.

Coinvolte anche mogli e figli dei boss, perquisizioni e sequestri di beni nel capoluogo etneo. Sono in tutto 52 i destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Catania. Sono 44 gli arresti in carcere e due ai domiciliari eseguiti da squadra mobile della Questura etnea e dal Servizio centrale operativo (Sco) della polizia. Ad altre due persone è stato notificato l'obbligo di dimora nel comune di residenza. Ai vertici dell'organizzazione, la Dda di Catania colloca lo storico capomafia Salvatore Cappello, ergastolano e detenuto in regime di 41bis. Le indagini hanno preso avvio nel gennaio 2017 e rappresentano il proseguo dell'inchiesta su Sebastiano Sardo, esponente di vertice del gruppo mafioso, a capo di una 'cellula' interna dedita prevalentemente al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Si sono concluse nel gennaio 2019.

Un'associazione mafiosa, accusa la Procura, dedita alla "commissione di delitti contro la persona, quali gli omicidi, perpetrati al fine di mantenere i rapporti di forza sul territorio, di tutelare i membri della consorteria, nonche' per espandere il proprio predominio criminale". Il clan commetteva anche reati contro il patrimonio (rapine, furti ed estorsioni) e delitti connessi al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Tutto questo, ricostruisce la Procura distrettuale, per "acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni e di appalti pubblici e per realizzare, comunque, profitti o vantaggi ingiusti".

La squadra mobile di Catania e agenti dello Sco hanno anche eseguito il sequestro dell'intero patrimonio aziendale della societa' ‘Sc Logistica s.r.l.' di Catania, e di conti correnti e depositi e rapporti finanziari intrattenuti da Mario Strano, accusato di dirigere il gruppo di Monte Po del clan, che era legato alla 'famiglia‘ Santapola-Ercolano e si era poi reso autonomo nel rione di 'azione' alleandosi organicamente al clan Cappello-Bonaccorsi. Una parte degli introiti della cosca arrivavano anche dalla gestione di 'piazze di spaccio' con l'acquisto, l'importazione e la vendita di cocaina e marijuana.

Un milione di euro al mese. Si aggirava a tanto il volume d'affari della cosca. Fondamentale nell'organizzazione era il ruolo delle donne, molte delle quali destinatarie dei provvedimenti restrittivi, che non soltanto facevano le veci degli uomini quando questi ultimi erano in carcere, ma avevano la contabilità del traffico di droga e disponevano il 'recupero crediti'. L'organizzazione era capace di far arrivare cospicui quantitativi di droga - hashish e marijuana - anche a Malta ed aveva in progetto di farvi giungere due approvvigionamenti al mese.

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