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Casarini: "Impossibile stop a soccorsi, morte in mare non è cura anti-Covid"

24 giugno 2020 | 18.18
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 Il capo missione di Mare Jonio all'Adnkronos: "È un rischio che mettiamo in conto, le ambulanze non smettono di soccorrere perché c'è il coronavirus"

Casarini:

"E' un rischio che mettiamo in conto. D'altronde potrebbero le ambulanze smettere di soccorrere le persone perché c'è il Covid? Potrebbero i vigili del fuoco non spegnere gli incendi perché c'è il Covid?". A dirlo all'Adnkronos è Luca Casarini, capo missione di Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, dopo il caso dei 28 migranti, soccorsi in acque internazionali dalla Sea Watch e adesso a bordo della Moby Zazà risultati positivi al Coronavirus.

Lo scorso 19 giugno proprio la Mare Jonio aveva soccorso 67 persone poi sbarcate a Pozzallo, ma tra loro non c'era alcun caso di positività al virus.

"A bordo abbiamo protezioni uguali a quelle degli ospedali e i controlli anti Covid fatti dal medico di bordo - aggiunge Casarini -. E se ci sono contagi vanno curati, come con tutti gli esseri umani. Non si può sospendere di soccorrere le persone perché c'è la pandemia. Non si può condannarli a morte come cura per il Covid", conclude il capo missione.

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