"Crisanti fino a qualche tempo fa si occupava di malaria, ora è stato catapultato in questo problema. Lo inviterei alla prudenza, perché qui non parliamo di malaria. Parliamo di altro. Ognuno di noi ha una storia, io faccio il virologo da 30 anni". Sono le parole Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia del San Raffaele, che risponde così - a Circo Massimo - ad una domanda sulle ultime dichiarazioni di Andrea Crisanti al Corriere della Sera.
"Ho firmato con altri 9 colleghi una valutazione dell'attuale situazione. Non significa che l'emergenza sia finita. Le terapie intensive non ricoverano più e i pazienti sono quasi tutti asintomatici, quando ci sono. E' tutto positivo, ma non significa 'liberi tutti'. Non c'è polemica, c'è maggiore sensibilità nei confronti della situazione anche in base a quello che ciascuno vede nello svolgimento della propria attività. Il virus deve essere studiato, inviterei i colleghi a fare molta attenzione. Dobbiamo analizzare cosa sta accadendo non solo al virus, ma anche al rapporto virus-ospite. E' un virus nuovo, ha avuto un comportamento da virus 'cattivo' come sempre accade quando infetta un nuovo ospite", dice Clementi.
"Molti dicono che non sia mutato, è vero, ma sta dimostrando una modalità di adattamento all'uomo complessa dal punto di vista tecnico e questo probabilmente gli impedisce di replicare nel modo tumultuoso che ha caratterizzato il primo periodo dell'infezione. Ora gli infetti hanno una carica virale molto bassa", aggiunge.
