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Ustica, Bonfietti: "Dc9 fu abbattuto, è l’unica verità"

25 giugno 2020 | 11.59
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“La verità sulla strage la conosciamo, lei forse ha dei dubbi?”. Esordisce così, parlando con l’AdnKronos, Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione parenti vittime della strage di Ustica di cui ricorre il 40esimo anniversario. “Sappiamo che in Italia è stato abbattuto un aereo civile in tempo di pace, questa è la verità – spiega Bonfietti -, non sappiamo ancora da chi è stato abbattuto, ma lo sapremo quando il nostro Paese avrà la forza di chiedere le risposte ai Paesi amici ed alleati che ancora non ce lo dicono. Ma la verità la conosciamo, ci sono le sentenze che dicono che il Dc9 è stato abbattuto, e dunque non ha alcun senso per voi giornalisti chiamare la cosiddetta 'parte opposta', perché la 'parte opposta' non è corretta. Avrebbe un senso sentire chi ne fa parte se dicesse che se anche i giudici sostengono che il Dc9 è stato abbattuto, loro non ci credono, ma questo sarebbe negazionismo”.

Per Bonfietti, dunque, “è scorretto, in uno stato di diritto, mettere le due parti sullo stesso piano, perché la sentenza in sede giudiziaria è stata emessa, e dice che il Dc9 è stato abbattuto”. La presidente dell'Associazione parenti delle vittime si sofferma, poi, sull’audio trasmesso da RaiNews 24, e acquisito dalla procura di Roma, in cui si sente uno dei piloti del Dc9 dire “guarda cos’è”, mentre finora di quel frammento di audio si sentiva solo il “gua”. Per Bonfietti questo elemento “aggiunge ovviamente qualcosa, è importante, ma è anche ovvio che non dice nulla di nuovo, perché i periti del giudice istruttore Priore avevano letto già il solo 'gua' come un atto di meraviglia, ma oggi il 'guarda cos’è' è una conferma, è però importantissimo che quel nastro, oggi ripulito con una tecnica evidentemente differente e che gioca per la verità, abbia potuto dare un risultato del genere”.

Quanto alle sentenze civili che, basandosi sull’ipotesi che ad abbattere il Dc9 sia stato un missile, nel corso degli anni hanno condannato più volte al risarcimento i ministeri dei Trasporti e della Difesa, per Bonfietti “i giudici civili stanno ovviamente risarcendo i parenti delle vittime che hanno adito le vie legali, e il risarcimento non può che derivare la ministero dei Trasporti responsabile della sicurezza dei voli, perché se c’erano degli altri aerei intorno al Dc9, come i giudici hanno stabilito, quel ministero doveva vederli, cosa stava facendo? Guardava le noccioline, le farfalle? Ma la condanna al risarcimento riguarda anche il ministero della Difesa, perché siccome c’erano altri aerei in cielo, cosa vedeva dai suoi radar? Saranno problemi suoi se non ha visto, e quindi paga. Ma queste cose le volete dire o no? Se fosse stata una bomba, non ci sarebbe stata responsabilità, è per questo che dicono che è stata una bomba. E invece no, pagano, e ciò significa che è giusto ciò che ha detto Priore sugli aerei in cielo, e loro dovevano vederli”.

Bonfietti, però, si sofferma anche sulla sentenza penale che ha assolto i quattro generali dell’Aeronautica militare nel processo sui presunti depistaggi: “Nel 1999 – spiega - il giudice Priore consegna la sentenza-ordinanza, secondo la quale il Dc9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra, e rinvia a giudizio per alto tradimento, la cui pena prevede l’ergastolo, dunque non è prescrittibile, i quattro generali, a cui viene fatto il processo, ma non perché avevano buttato giù l’aereo, ma per aver raccontato delle balle, ed e di questo che sono stati assolti per prescrizione, ma ciò non c’entra nulla con la cause dell’abbattimento, su cui il processo non ha mai indagato. I generali non si sono beccati l’accusa di aver 'impedito' agli organi dello Stato di conoscere i fatti, ma di aver 'ostacolato' gli organi dello Stato, e in questo caso non è previsto l’ergastolo come pena massima, e quindi è scattata la prescrizione”.

Per Bonfietti, “dal 1999, cioè da quanto sappiamo che il Dc9 è stato abbattuto, a livello nazionale si doveva fare di più, i governi di quei tempi dovevano fare di più, ma oggi non possiamo non dire che non si conosce la verità, come fate voi giornalisti. Lo so che c’è Giovanardi, ma Giovanardi dice le bugie, perché non ne tenete conto?”.

Sul punto, Bonfietti entra nello specifico: “L’unica cosa vera che dice Giovanardi è che c’è una perizia del collegio peritale presieduto da Misiti, consegnata in mano al giudice Priore intorno al 1995/1996, che parla di bomba, ma il giudice stesso la ritiene, cito, 'affetta da tali e tanti vizi da essere ritenuta inutilizzabile', ecco perché Priore l’ha accantonata, perché diceva tutto e il contrario di tutto. Non è possibile che dopo 40 anni si ritorna ad ascoltare Giovanardi che dice delle vergogne creando confusione nell’italiano medio”.

In conclusione, chiediamo a Bonfietti se ha fiducia nell’inchiesta sulla strage che sta portando avanti la procura di Roma: “Ho fiducia se voi la piantate di parlare di sciocchezze – afferma – e riuscite a stare al mio fianco a fare la battaglia giusta, andando dal premier Conte o da chi ci sarà, non mi interessa, a dire di andare in Francia a sentire cosa dicono, perché è stato Cossiga, nel 2008, a dire che sono stati i francesi, o ve lo siete dimenticati? È stato Cossiga, che non è l’ultimo dei cioccolatai, ad affermarlo. Ripetete questo, e non le scemenze di Giovanardi, non è davvero più possibile”.

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