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Ustica, generale Tricarico: "Risarcimenti ingiusti, fu attentato"

25 giugno 2020 | 12.54
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Così il Generale dell’Aeronautica Militare Leonardo Tricarico: "Tesi battaglia aerea è pura fantascienza. Governo italiano deve desecretare carte"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

“A 40 anni dalla strage possiamo dire di conoscere la verità sulla strage di Ustica, ed è quella emersa, incontrovertibilmente, col pronunciamento della sentenza penale, confermata anche in Cassazione, che senza tema di smentita, con la più ampia esibizione di prove, dice che il velivolo Dc9 Itavia è caduto a causa di una bomba collocata nella toilette posteriore dell’aereo”. A dirlo all’AdnKronos è il Generale dell’Aeronautica Militare Leonardo Tricarico.

“Questa è la verità – sottolinea Tricarico -, una verità che tutti coloro che perseguono altre finalità che non sia la ricerca della verità stessa, ignorano, non parlando mai della sentenza penale, mai, e tutte le argomentazioni che adducono per sostenere le loro tesi sono quelle contenute nella sentenza-ordinanza del giudice Priore. Che altro non è, invece, che una richiesta di rinvio a giudizio con il vecchio rito, ma è quella che per loro fa legge e fede e che invece è stata impietosamente smontata, nel corso del process o, dall’escussione di 4mila testimoni, da 135 perizie, 11 delle quali dei migliori esperti al mondo, tutte concordanti sul fatto che non c’è stata nessuna battaglia aerea e che questa tesi è pura fantascienza”.

Per Tricarico, però, “mediaticamente vince il cosiddetto “partito del missile” perché molti anni fa si è materializzata una sorta di “task force” del missile con dentro magistrati, giornalisti, eccetera, che a un certo punto hanno messo in campo una strategia della menzogna sistematica per accreditare la tesi del missile, e naturalmente abbiamo capito perché, visto che ci sono degli indennizzi milionari che lo Stato italiano sta continuando ad elargire sulla base di una sentenza del Tribunale Civile che dice che ad abbattere il Dc9 è stato un missile”.

Per il Generale, dunque, “i risarcimenti basati sulle sentenze civili sono assolutamente ingiusti, e spero che un giorno lo Stato italiano reagisca, ma purtroppo il governo, sull’onda di questo sentire comune, ha ritenuto di non difendersi in giudizio, e così la sentenza di un giudice onorario aggiunto, un avvocato di Bronte, tal Francesco Batticani, ha fatto giurisprudenza, e tutte le sentenze civili giunte dopo quella sono sullo stesso filone, e guarda caso sono tutte ispirate alla sentenza-ordinanza del giudice Priore, tutte sentenze fotocopia”.

Per Tricarico, inoltre, “se non si indaga non si arriverà mai a una verità univoca”, perché “se l’unica verità appurata fino ad oggi, che è la dinamica dell’incidente, non è sufficiente ad avviare un’altra indagine conseguente, per capire chi è che ha messo quella bomba , non si arriverà mai a una conclusione”.

Sono “passati 40 anni – conclude -, ma a mio avviso c’è ancora spazio per cercare la verità sugli autori, ma il governo italiano, leggasi Conte e i suoi predecessori, non vogliono desecretare delle carte dopo 40 anni, e in quelle carte ci potrebbe essere una pista interessante, forse clamorosa, per capire chi sono gli autori dell’attentato”.

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