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Gemelli uccisi, Bongiorno: "Separarsi non è colpa, basta concedere attenuanti"

29 giugno 2020 | 09.52
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Per l'avvocato penalista sulla tragedia di Margno "parlare di 'dramma dei padri separati' significa ridimensionare la gravità dell'accaduto"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Parlare, scrivere, titolare di un 'dramma dei padri separati' per inquadrare la tragedia di Lecco vuol dire concedere delle attenuanti a chi ha compiuto il gesto". Lo afferma, in un'intervista a 'Qn', Giulia Bongiorno, ex ministra, senatrice e avvocato penalista, impegnata contro la violenza sulle donne, dopo la tragedia di Margno dove un padre, che si stava separando dalla moglie, ha ucciso i due figli gemelli.

Concedere attenuanti, spiega Bongiorno, "significa ridimensionare la gravità di quello che è accaduto. Il messaggio che è venuto fuori è che una parte della responsabilità non è dell'uomo che ha ucciso i figli ma della separazione conflittuale e forse anche della donna che probabilmente ha voluto la separazione. Aggiungo che non si sa ancora nulla e quindi esaltare il dato della conflittualità è comunque sbagliato. Devo dire, comunque, che davanti ad una persona che si toglie la vita, il mio primo impulso sarebbe stato quello di rimanere in silenzio, ma vista la piega che ha preso il racconto di questo episodio, ho preferito intervenire nel dibattito".

"Spero di non leggere che l'uomo è stato 'preda di un raptus', oppure 'vittima di un momento di follia'. Anche in questo caso si tratterebbe di attenuanti; troppe volte si giustifica la violenza parlando di follia. Dalle prime notizie sembra emergere lucidità - osserva ancora l'ex ministro - Ma attendiamo le indagini per valutare. Attenzione, poi, a non pensare a questo delitto dicendo 'a me non capiterà mai' perché il mio compagno è diverso; sono le persone che appaiono le più equilibrate a rendersi colpevoli dei peggiori delitti".

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