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Crisanti: "L'Italia non è in una bolla protetta, rischi in autunno"

01 luglio 2020 | 17.06
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(Fotogramma)
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"L'Italia non è in bolla protetta: è comunque a rischio, un rischio che aumenterà con la stagione autunnale e invernale. Quindi certi comportamenti seppur deprecabili che oggi non si associano a un rischio elevatissimo, grazie al caldo, all'uso di mascherine, ci vengono perdonati. Ma a ottobre o novembre spero si ci sia una ripresa dell'attenzione". Lo sottolinea Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell'azienda ospedaliera di Padova, intervistato da 'Sky Tg 24'. "La situazione - ricorda - è migliorata rispetto a 2 mesi fa, abbiamo un numero ridotto di infezioni che non danno malattia grave. C'è una diffusa euforia fra le persone che hanno fame di ritorno alla normalità confortate dal numero esiguo di casi. Non si possono biasimare queste persone, ma la situazione della pandemia non è migliore di quella italiana di 3 mesi fa".

"Io non so cosa sia avvenuto ad Alzano, ma il nostro laboratorio è il centro di riferimento per l'influenza per il Veneto e riceviamo polmoniti di tutti i tipi in inverno, che di solito archiviamo. Avevamo campioni archiviati da ottobre a gennaio, li abbiamo ritestati tutti per vedere se rilevavamo coronavirus. In nessun caso abbiamo trovato coronavirus". "In questo caso non si tratta di un centinaio di polmoniti, ma di circa 4mila - ha precisato - quindi sulla base dei dati veneti il virus è entrato nella Regione l'ultima settimana di gennaio. Non so quanto possa essere utile per capire cosa sia successo ad Alzano Lombardo, ma spesso le polmoniti sono senza spiegazione".

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