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Assalita, legata e violentata ad Alessandria: un fermo

04 luglio 2020 | 09.39
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La giovane aggredita la notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi dopo essere scesa dalla sua auto. Il sospetto dei carabinieri è che si tratti di un violentatore seriale

Assalita, legata e violentata ad Alessandria: un fermo

Resta in carcere, anche in applicazione della misura cautelare disposta dal gip, l’agricoltore ritenuto l’autore della violenza sessuale ai danni di una ragazza in provincia di Alessandria. Il sospetto dei carabinieri è che si tratti di un violentatore seriale. E' stato il padre della giovane, la notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi, a chiamare il 112 perché la figlia, rientrata a casa, aveva raccontato di essere stata rapinata e violentata da uno sconosciuto. I carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti sul posto e hanno raccolto il racconto della ragazza, poi trasportata con un’autoambulanza della Croce Rossa all’ospedale di Novi Ligure. La giovane ha raccontato che, verso le ore 23.40 di quella sera, mentre stava tornando a casa alla guida della sua auto, ha notato che sulla strada, vi era un grosso ramo che le ostruiva il passaggio.

Si è fermata, è scesa dall'auto per spostarlo e a quel punto ha sentito qualcosa muoversi tra i cespugli a lato della strada. Pensando potesse trattarsi di un cinghiale, anche perché poco prima ne aveva incrociato uno, spaventata, ha guardato il punto da cui provenivano i rumori, ma all’improvviso, ha visto sbucare dai cespugli un uomo che, con il viso nascosto da un passamontagna scuro ed una roncola in mano, correva verso di lei. Terrorizzata e impietrita, ha gridato, ma a quell’ora e in quel luogo nessuno l'ha sentita. Nonostante tutto, come ricostruito dai carabinieri, la ragazza è riuscita a trovare la forza per risalire in auto e chiudersi dentro, ma l’uomo, che ormai l’aveva raggiunta, con il manico della roncola ha frantumato il vetro del finestrino, aprendo la portiera. L’aggressore, estratto un taglierino e puntatoglielo alla gola, le ha intimato di spostarsi sul sedile del passeggero: “Spostati, altrimenti ti ammazzo…”, l'ha minacciata.

Come ha raccontato la vittima ai carabinieri, l'uomo, salito al posto di guida, dapprima le ha legato i polsi con delle fascette da elettricista, successivamente è partito, svoltando poco dopo in una strada dissestata, inoltrandosi con l’auto nella folta vegetazione. Arrestata la marcia, ha ordinato alla ragazza di scendere e di sedersi per terra, dopodiché le ha legato con altre fascette i polsi alle caviglie. Ha poi preso la borsa della giovane dalla macchina e vi ha rovistato dentro estraendo il portafogli nel quale però non vi era denaro.

La cosa, come ricostruiscono i carabinieri in base al racconto della ragazza, lo ha fatto arrabbiare. Incurante delle suppliche della ragazza che gli chiedeva di lasciarla andare, l'uomo le ha messo la giacca di pelle attorno alla testa coprendole il viso. Quindi ha estratto di nuovo il taglierino, le ha messo una mano sul viso, premendo sulla giacca, al punto che la giovane, avendo l’impressione di soffocare, si è dimenata ed è riuscita a rompere entrambe le fascette. L’uomo a quel punto continuando a gridarle di star ferma, l'ha immobilizzata e, dopo averle puntato il coltello alla gola ed averla minacciata di star ferma altrimenti l’avrebbe uccisa, l'ha violentata.

Si è poi impossessato dei suoi indumenti intimi e dopo averle ordinato di sedersi in macchina, ha cominciato a farneticare dicendole, tra l’altro, che quella sera era uscito con l’intenzione di ammazzare una donna, la prima che avrebbe incontrato. In preda al panico, la giovane ha cercato di assecondarlo, nella speranza che non le facesse altro male. L’uomo ha continuato a parlare, ma improvvisamente è tornato a minacciarla di nuovo abusando ancora di lei. Successivamente, le ha consentito di recuperare le proprie cose e l'ha fatta risalire in macchina, portandola nel luogo dove l’aveva aggredita, lungo la strada interrotta dal grosso ramo per scendere dal mezzo e dileguarsi fra i cespugli. Dopo il racconto della vittima, i carabinieri di Serravalle Scrivia, coadiuvati nelle indagini da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Novi Ligure, hanno individuato il luogo dove la ragazza era stata fermata e “sequestrata” dal malvivente e quello dove è avvenuta la violenza.

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