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Ippolito: "Bene stato d'emergenza, epidemia non è finita"

11 luglio 2020 | 08.39
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(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

“Non si può affrontare un’emergenza senza uno stretto controllo centrale. E’ per questo che do una valutazione positiva della decisione di prorogare lo stato di emergenza”. Lo dice, intervistato da Il Messaggero, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, esponente del comitato tecnico scientifico su Sars – Cov-2. E sul rischio seconda ondata afferma: “Fasciarsi la testa con la preoccupazione sulla seconda ondata non serve a nulla. Chiunque millanti certezze assolute su questa epidemia non ha le basi per farlo”.

“Lo strumento dello stato di emergenza - sottolinea Ippolito - però, permette di attuare rapidamente procedure amministrative e risparmiare tempo in caso di necessità. C’è n'è bisogno, perché l’epidemia non è finita. L’idea mia è che dobbiamo tutti abituarci ad una nuova normalità nella quale fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura definitiva, tutte le mattine accanto al bollettino meteo dovremo guardare il bollettino epidemiologico”.

“Ripeto - osserva il direttore scientifico dello Spallanzani - bisogna sempre mantenere un alto tasso di allerta, tanto più che i numeri complessivi dei casi sono ancora significativi. Dobbiamo però essere consapevoli che gli sforzi ed i sacrifici che abbiamo fatto durante la quarantena potrebbero svanire alla svelta se allenteremo l’attenzione e le misure di sempre. Distanziamento, igiene delle mani, uso delle mascherine”.

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