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Lancio di preservativi contro Adinolfi: "Da sinistra picchettaggio 'fascista'"

12 luglio 2020 | 16.40
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E' accaduto ieri sera a Pomigliano d'Arco. Il presidente del Popolo della Famiglia: "Sono stato ricoperto anche di insulti e parolacce".

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Chiaro a tutti, e lo dimostrano anche i video, che all'inaugurazione del tour di presentazione del mio libro, ho subito una contestazione che io ho definito di 'picchettaggio fascista' organizzato da Cgil, Pd, Arcigay e Potere al Popolo: tutto per non farmi presentare 'Il grido dei penultimi'". Così racconta all'Adnkronos Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, quanto accaduto ieri sera a Pomigliano d'Arco quando, atteso davanti alla sala della 'Distilleria', messa a disposizione dal Comune, alcuni manifestanti hanno esposto degli striscioni e lanciato preservativi. Adinolfi, al suo arrivo, si è fatto largo tra i manifestanti che hanno intonato slogan contro di lui, insultandolo.

"La Cgil nei giorni precedenti alla presentazione aveva diramato una nota in cui si contestava il mio diritto di presentare il libro e conseguenza di questa nota c'è stata questa mobilitazione attivata oltre che dalla Cgil anche dal Pd e da Arcigay - racconta ancora Adinolfi - un 'picchettaggio fascista' che doveva rendere impossibile l'accesso alla sala concessa dal comune di Pomigliano d'Arco per l'iniziativa''.

"Un clima di tensione che ha portato all'intervento delle forze dell'ordine, che ringrazio, Carabinieri, Municipale che hanno consigliato di entrare dal retro. I miei collaboratori che dovevano partecipare alla presentazione sono infatti entrati nella sala da un ingresso secondario - continua Adinolfi - ma io ho deciso di entrare dall'ingresso principale e di passare in mezzo ai manifestanti: sono stato ricoperto di insulti, parolacce e anche lancio di oggetti, in particolare qualche centinaio di preservativi".

"Ritengo questo un gesto di palese intolleranza e di violenza: 'siete 50 contro uno', ho detto ai manifestanti e 'vi state comportando da fascisti'. - prosegue Adinolfi - poi sono entrato e la presentazione si è svolta con successo ed anche il sindaco, Lello Russo, coraggioso per aver concesso il patrocinio morale è intervenuto. E voglio sottolineare che è in profondo contrasto con quanto scritto nel mio libro, ma si è comportato da sindaco concedendo uno spazio: ha fatto sentire il suo dissenso e lo ha motivano puntualmente tanto da dimostrare di aver letto il libro, mentre sono certo che coloro che mi hanno contestato non hanno letto neanche una pagina del libro".

"'Il grido degli ultimi' palesa la sofferenza di una buona parte della popolazione italiana - conclude Adinolfi - e chi mi ha contestato Cgil, Pd e Arcigay, spesso oggetto di discriminazione, hanno costruito una contestazione preconcetta, discriminante. Contestatori che non sapevano neanche cosa stessero contestando".

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