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Medici Milano: "Città rischia paralisi da quarantena in autunno"

15 luglio 2020 | 12.51
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Foto Fotogramma
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Cosa potrebbe succedere se Covid-19 tornasse in autunno? L'Ordine dei medici di Milano teme per la metropoli meneghina il rischio di una 'paralisi da quarantena'. E su questo pericolo, come già emerso nei giorni scorsi, ha voluto mettere in guardia le istituzioni regionali e locali. Il Consiglio direttivo ha infatti delegato il presidente Roberto Carlo Rossi a indirizzare alle autorità sanitarie della Lombardia e di Milano una lettera, in cui si fanno anche proposte per scongiurare questo rischio: da una "vasta campagna di vaccinazione antinfluenzale", alla "esecuzione rapida di tamponi" per la diagnosi di Covid.

Destinatari della lettera l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e il direttore generale Marco Trivelli, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, e il direttore generale Ats Milano Walter Bergamaschi. Il rischio di "totale paralisi" della città si profilerebbe, dicono i camici bianchi, "qualora i protocolli di segnalazione dei nuovi casi non fossero adeguati alla bisogna". La domanda chiave per Omceo Milano è: quali sono le buone pratiche da adottare per contenere l'epidemia? Quali sono gli errori in fase di diagnosi da non ripetere?

Le richieste, precisa Rossi, riguardano "la corretta segnalazione dei casi; la programmazione e il miglioramento del sistema di diagnosi precoce nei casi sospetti, permettendo così di aumentare la capacità di effettuare tamponi e di fornire in tempi molto rapidi la risposta diagnostica; ma anche il potenziamento del supporto da dare all'attività dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta per quanto riguarda l'assistenza ai pazienti con sintomi suggestivi di infezione; senza dimenticare l'adeguata fornitura di dispositivi di protezione ai tutti i medici, nonché il mantenimento e il potenziamento dell'attività informatizzata senza contatto diretto con il paziente e la deburocratizzazione".

Il rischio, anche di "drammatiche conseguenze socio-economiche", per Rossi va "scongiurato". E per farlo "bisogna stimolare una campagna vaccinale antinfuenzale e antipneumococcica sia per tutto il personale medico sanitario del nostro sistema sanitario regionale che per la popolazione, ma soprattutto definire protocolli precisi per la segnalazione di nuovi casi e che scongiurino, qualora i contagi causati dal Covid-19 dovessero risalire, la sovrapposizione della sintomatologia a quella della normale sindrome influenzale, che proprio nei mesi autunnali e invernali ha il suo picco massimo".

Infine, è necessario procedere a screenare i casi segnalati "mediante tamponi da eseguirsi in tempi rapidissimi e i cui risultati devono essere disponibili in tempi altrettanto ridotti". E in relazione alla richiesta di una massiva campagna vaccinale, l'Ordine dei medici propone al Comune di Milano "la predisposizione preventiva di ampi e adeguati spazi pubblici con personale amministrativo e sanitario di supporto, indispensabile al fine di una corretta gestione dell'afflusso dei vaccinanti nella tutela della sicurezza dei medici e pazienti, alla luce di quella che sicuramente potrebbe essere una partecipazione di dimensione eccezionali".

L'obiettivo complessivo, conclude Omceo Milano, è "permettere a tutti i sanitari di valutare con maggiore oggettività ciascun caso, poiché, escludendo forme influenzali tradizionali, potrebbero applicare misure restrittive verso coloro che manifestino sintomi fortemente suggestivi per infezione da Covid-19, senza 'paralizzare' inutilmente l'intera città di Milano".

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