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Impresa cinese "fantasma" sfruttava bimbi per fare mascherine

16 luglio 2020 | 15.11
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Per tenere a bada i suoi dipendenti, il 55enne cinese si era impossessato dei loro passaporti

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Questa notte, i carabinieri di Borgo Panigale e di Castel Maggiore (Bologna), in collaborazione col personale civile dell’Ausl e dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, hanno fatto irruzione in un’azienda "fantasma" di Castel Maggiore, dedita alla produzione illecita dei Dpi, i Dispositivi di protezione individuale: camici e mascherine chirurgici destinati alle strutture sanitarie del territorio. L’azienda, definita fantasma perché intestata a un prestanome irreperibile, era comandata da un "caporale cinese" che aveva alle dipendenze 21 connazionali, tra cui 8 clandestini e 4 bambini, costretti a vivere e lavorare secondo le condizioni disumane e patriarcali impartite dall’uomo, un 55enne cinese che dovrà rispondere d’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Per tenere a bada i suoi dipendenti, il 55enne cinese si era impossessato dei loro passaporti. Non avendo trovato nulla in regola, i militari sono ancora impegnati nella stesura degli illeciti (civili e penali) riscontrarti durante il blitz.

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