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Antivirali e anticancro nei rifiuti, scoperta truffa a Ssn

16 luglio 2020 | 11.39
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Giro d'affari da almeno 20 mln di euro. Migliaia di farmaci buttati o bruciati in aperta campagna, perquisite aziende farmaceutiche, studi medici e farmacie

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Eseguiti 44 decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti di titolari di aziende farmaceutiche, informatori scientifici del farmaco, farmacie, medici specialisti e di medicina generale. Ne danno notizia i Carabinieri del Nas di Bari che, nell'attività finalizzata a contrastare il fenomeno delle truffe al Servizio sanitario nazionale e regionale, su delega dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese nel corso della mattinata odierna hanno dato esecuzione a 44 decreti di perquisizione nonché a 17 ordini di esibizione di documentazione ad altrettante aziende farmaceutiche ubicate sull’intero territorio nazionale, emessi dall'autorità inquirente. Le indagini avrebbero messo in luce l'esistenza di una truffa e di un giro d'affari da almeno 20 mln di euro, con un danno erariale ancora da quantificare.

L'operazione "Shameless" è partita "del rinvenimento di alcune confezioni di farmaci presso uno studio associato di medici di medicina generale, prescritti con ricette false". Le successive indagini hanno consentito di individuare "un gruppo associativo composto da una serie di personaggi quali promotori, titolari di aziende farmaceutiche, farmacisti e medici compiacenti che hanno ideato e attuato un articolato meccanismo corruttivo basato sulla prescrizione di farmaci a carico di ignari pazienti, successiva spedizione delle ricette nelle farmacie convenzionate con le varie aziende sanitarie locali e ricettazione dei farmaci con la partecipazione di cittadini stranieri, creando "un giro d’affari di almeno 20 milioni di euro ed un danno erariale in corso di quantificazione per truffa in danno del Servizio sanitario nazionale".

L’esecuzione dei decreti di perquisizione a carico di persone fisiche e giuridiche e le notifiche dei contestuali ordini di esibizione presso varie aziende farmaceutiche dislocate sull’intero territorio nazionale, "serviranno a verificare le ipotesi investigative e rafforzare gli elementi acquisiti dai militari nel corso delle attività di indagine ed in particolare dall’analisi dei dati inerenti le prescrizioni di specialità medicinali a carico del Ssn forniti dalla Regione Puglia, nonché dal rinvenimento di migliaia di farmaci gettati tra i rifiuti o bruciati in aperta campagna".

I provvedimenti hanno interessato obiettivi compresi nelle province di Bari, Brindisi, Bat, Foggia, Napoli, Roma, Avellino, Salerno, Milano, Imperia, Torino, Ancona, Potenza e Catania, e le operazioni sono state condotte dai Carabinieri del Nas di Bari, supportati dai colleghi delle varie articolazioni territoriali del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con militari dei competenti Comandi Provinciali Carabinieri.

"Voglio esprimere il mio apprezzamento ai Carabinieri dei Nas per l'importante operazione svolta a Bari. Non sono ammissibili truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, specialmente in questa fase così delicata. Ogni risorsa sottratta illegalmente alla nostra sanità è un danno alla salute dei cittadini". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando l'operazione 'Shameless'.

ANTICANCRO E ANTIVIRALI FRA I RIFIUTI - C'erano antivirali e anticancro tra i farmaci scoperti tra i rifiuti o in aperta campagna dai Carabinieri del Nas di Bari. A raccontarlo all'Adnkronos Salute è il tenente colonnello Giovanni Battista Aspromonte, spiegando che "le indagini dell'operazione Shameless", che ha messo in luce una presunta truffa ai danni del Ssn, "sono ancora in corso".

Gli inquirenti hanno messo in luce un articolato meccanismo corruttivo basato sulla prescrizione di farmaci a carico di ignari pazienti, e sulla successiva spedizione delle ricette nelle farmacie convenzionate con le varie aziende sanitarie locali e ricettazione dei farmaci con la partecipazione di cittadini stranieri. Dal momento che i farmaci non potevano essere consegnati ai pazienti, perché inesistenti, spiega Aspromonte, molti venivano gettati tra i rifiuti o in aperta campagna, mentre altri sono stati convogliati all'estero, in Albania. Le indagini avrebbero messo in luce l'esistenza di una truffa e di un giro d'affari da almeno 20 mln di euro, con un danno erariale ancora da quantificare.

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