Il figlio della vittima veneziana: "Sulla la sua richiesta valuterà la magistratura ma io non perdono, da parte sua mai un cenno di pentimento"
Sull'isolamento di Cesare Battisti nel carcere di Massama e la denuncia per abuso d'ufficio presentata alla Procura di Roma dai suoi legali "sarà la magistratura a valutare". Ma "è ora che l'ex leader dei Pac la smetta, si cucia la bocca una volta per tutte e sconti la sua pena. E il cibo non gli va bene... siamo stanchi delle sue uscite, taccia e sconti la pena. La nostra di pena la stiamo ancora sopportando". A dirlo all'Adnkronos Adriano Sabbadin, figlio di Lino, il macellaio ucciso il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (Venezia) dai membri del gruppo Proletari Armati per il Comunismo, che al perdono nei confronti dell'ex terrorista non ci pensa proprio. "Lo ribadisco: io non perdono perché da parte di Battisti non c'è mai stato alcun cenno di pentimento nei nostri confronti", sottolinea Adriano Sabbadin.