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Coronavirus, Clementi: "Pronto a uscire da Patto scienza"

21 luglio 2020 | 16.29
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Nuova spaccatura sul convegno delle polemiche. Il virologo: "Andrò in Senato". Poi sottolinea: "Sono tra fondatori Pts ma l'avevo immaginato tutt'altra cosa'". E aggiunge: "L'unico aspetto che mi interessa è manifestare dissenso a proroga stato emergenza"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Parteciperò" alla manifestazione prevista in Senato il 27 luglio. "Sono sempre stato una persona libera e non ho necessità di suggeritori. Successivamente, se questa mia partecipazione darà fastidio a qualcuno, regolerò la mia posizione all'interno del Pts", Patto trasversale per la scienza, "seguendo, con animo leggerissimo, quanto già deciso pochi giorni orsono dall'amico e collega Matteo Bassetti. Augurando al Pts, ovviamente, buona fortuna". Sono le parole che il virologo Massimo Clementi scrive in una lettera indirizzata a "ciò che resta del Patto trasversale della scienza", pubblicata sulla sua pagina Facebook.

Tema della missiva: un convegno da giorni al centro di polemiche, titolo 'Covid-19 in Italia tra informazione, scienza e diritti'. Evento che, pur mai citato direttamente, ha ispirato una presa di posizione da parte del Pts, che ha espresso contrarietà "all'uso della scienza e della pandemia di Covid-19 a fini elettorali" e ha definito "grave e incomprensibile l'eventuale adesione da parte di importanti soci" del Patto "a iniziative in chiave chiaramente politica ed elettorale che vedano come guida o contributori soggetti che sono stati oggetto di querela o di diffida da parte del Pts, proprio per le pericolose posizioni antiscientifiche espresse durante l'epidemia".

Già ieri le dichiarazioni in questione avevano creato maretta. A replicare ci aveva pensato il direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che ha anche annunciato di aver dato le dimissioni dal Patto 10 giorni prima. Lo scienziato dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano afferma adesso di essere pronto a seguire il suo esempio. Clementi è tra i fondatori del Pts ed esprime nella sua lettera "dispiacere e sconcerto", "per 'l'invito' rivolto agli aderenti". "Non condivido la forma e la sostanza". "Il 'patto' che a suo tempo avevo immaginato era tutt'altra cosa da ciò che è diventato ora. Non accetto questo brutto modo d'interloquire tra noi attraverso comunicati stampa. Chi lo ha scritto ha dimostrato, non solo molto pregiudizio, ma anche pochissima correttezza".

Clementi osserva che "quella identificata non è certamente una manifestazione elettorale (elettorale di cosa? Ci saranno solo poche elezioni regionali in settembre alle quali tutti siamo disinteressati). Sarà invece un evento del Senato della Repubblica che vede partecipare senatori di Lega, Forza Italia, M5S, Fratelli d'Italia. Inoltre parteciperanno i professori Sabino Cassese e Michele Ainis, Andrea Bocelli e Bernard Henry-Levy (quest'ultimo, vi assicuro avendolo incontrato, non è un pericoloso sovranista, ma nemmeno gli altri). Infine sono stati invitati componenti del mondo medico scientifico. Quando mi è stato fatto l'invito da parte di un componente del Senato non mi è stata presentata (e non ho chiesto, perché non interessato) la lista dei partecipanti".

Il virologo spiega anche il senso della sua partecipazione. "L'unico aspetto che m'interessava e m'interessa era manifestare il mio dissenso al prolungamento dello stato d'emergenza adombrato dal presidente del Consiglio che non ritengo necessario e nemmeno utile. Vi informo, pertanto - conclude lo scienziato - che parteciperò a questa iniziativa (non ho deciso ancora in che modo, probabilmente per motivi di organizzazione personale con un intervento a distanza)".

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