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Covid, Guerra (Oms): "Raddoppiati i casi di depressione"

28 luglio 2020 | 12.07
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"Siamo anche di fronte a un impatto senza precedenti nella storia recente sulla struttura economica e sociale globale, paragonabili forse solo al periodo del'immediato dopoguerra"

(Fotogramma)
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La pandemia ha avuto 'effetti collaterali' pesanti anche sulla salute mentale in tutto il mondo. "E' stato stimato un raddoppio dei casi di depressione". Lo ha detto Ranieri Guerra, assistant director general for Strategic Initiatives dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha chiuso, ieri sera, l’evento online "Covid-19: gli effetti della pandemia, dell'isolamento sociale e del lockdown sulla salute mentale degli italiani", moderato dall'ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin e organizzato dal Centro Studi Americani in partnership con Edra.

Sulla salute mentale, ha detto Ranieri Guerra, "l'Oms ha un sito dedicato con indicatori, articoli, problematiche da tutto il mondo, che ci fa capire cosa è accaduto e a cosa dobbiamo essere preparati. Oggi si stima che i 264 milioni di persone affette da depressione nel mondo siano raddoppiati: siamo passati dal 6% del totale di persone con depressione, al 13%. Questo perché siamo anche di fronte a un impatto senza precedenti nella storia recente sulla struttura economica e sociale globale, paragonabili forse solo al periodo del'immediato dopoguerra".

Oltre a toccare il tema della depressione e di una vera e propria sindrome da stress post-traumatico tra gli operatori sanitari, Ranieri Guerra ha specificato che "dobbiamo soffermarci anche sul serio disorientamento dell'opinione pubblica, che la comunicazione di questi mesi ha creato, seminando incertezze dovute talora a opinioni amplificate senza controlli e non basate sull´evidenza e su quanto la scienza e la ricerca sono riuscite a generare in brevissimo tempo, lasciando tuttavia ancora zone poco conosciute della dinamica di un virus completamente nuovo".

"C’è stata un'onda d'urto epidemica con una morbo-mortalità selettiva: ha colpito soprattutto le debolezze individuali, cioè le persone con patologie croniche multiple pre-esistenti, anche lievi, e le debolezze collettive e di sistema, dove il servizio sanitario, pur straordinario per la sua capacità di resilienza e reazione, per esempio, aveva delle carenze. Ha colpito tutto ciò che riguarda l'organizzazione sociale dei diritti e degli obblighi, cioè soprattutto la scuola e la salute, oltre a devastare l'economia", ha aggiunto Guerra.

"E' inevitabile e giusto - ha concluso - che il ritorno progressivo alla normalità, guidato dalla cautela, dalle evidenze scientifiche e dalla conoscenza accumulata nei momenti tragici della pandemia, debba considerare le aspettative delle persone e della società intera, che deve ricostruire il proprio tessuto connettivo e riprendersi la speranza e una visione del futuro che la pandemia e le sue conseguenze hanno reso incerto".

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